Banca Ifis, l'utile sale del 18%. Ok all'acconto su dividendo
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BanchePrimo piano Gio 09 novembre 2023

Banca Ifis, l'utile sale del 18%. Ok all'acconto su dividendo

Nei primi nove mesi del 2023 i profitti si Banca Ifis salgono a 124,7 milioni, in deciso aumento rispetto ai 105,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno Banca Ifis, l'utile sale del 18%. Ok all'acconto su dividendo
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Nove mesi in deciso miglioramento per Banca Ifis. Il gruppo attivo nello specialty finance, quotato su Euronext STAR Milan, ha archiviato il periodo da gennaio a settembre 2023 con un utile netto pari a 124,7 milioni di euro, in crescita del 18,2%. Il dato è in netto miglioramento rispetto ai 105,5 milioni dei primi nove mesi del 2022.

Bene anche il margine di intermediazione, in crescita del 4,8% a 512,4 milioni di euro rispetto ai 488,7 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. Merito del trend positivo delle attività di Commercial & Corporate Banking sulla scia del rialzo dei tassi di interesse. Per l’istituto di credito presieduto da Ernesto Fürstenberg Fassio restano invece sostanzialmente stabili i ricavi del segmento Npl.

I costi operativi, pari a 288,5 milioni di euro (+3,6% rispetto al dato di 278,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022), sono saliti per effetto delle maggiori spese del personale (120,5 milioni di euro rispetto a 111,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022). L’incremento è legato a doppio filo con la crescita della remunerazione variabile e con l’aumento degli accantonamenti a fronte del rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti bancari, e con le maggiori altre spese amministrative (172,4 milioni di euro rispetto a 171,5 milioni di euro dei primi nove mesi del 2022.

Il costo del credito si è attestato a 30,9 milioni di euro, in calo di oltre il 35% rispetto ai primi nove mesi del 2022. La cifra in questione ha incluso anche 14 milioni di euro di accantonamenti sul portafoglio crediti in bonis a fronte di potenziali rischi macroeconomici. L’accantonamento complessivo sui crediti in bonis a fronte di rischi macroeconomici si è fermata a 65 milioni.

ERNESTO FÜRSTENBERG FASSIO E FREDERIK GEERTMAN, RISPETTIVAMENTE PRESIDENTE E AD DI BANCA IFIS

Una performance solida

“I risultati dei primi nove mesi del 2023 confermano la solidità del nostro modello di business e la nostra capacità di cogliere opportunità in un contesto macroeconomico finora favorevole, derivante da un periodo di crescita economica e dal contestuale rialzo dei tassi di interesse” ha spiegato l’amministratore delegato di Banca Ifis, Frederik Geertman.

“Un contesto che, tuttavia, lascia intravedere i primi segnali di deterioramento. Nell’ultimo trimestre la banca ha, con successo, controbilanciato il calo della domanda di credito con una vivace attività commerciale che ha visto, tra l’altro, lo sviluppo di prodotti e soluzioni mirate a sostenere la transizione sostenibile e la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane” ha aggiunto.

“In quest’ottica, l’offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing nei comparti auto, mobilità green alternativa ed energia sostenibile, e un nuovo prodotto di noleggio tech dedicato alla clientela privata” ha concluso il manager.

Via libera all’acconto sulla cedola 2023

La solida posizione di capitale ha permesso la distribuzione di 63 milioni di euro. La cifra corrisponde ad 1,2 euro per azione in circolazione, al lordo di eventuali ritenute di legge, a titolo di acconto sul dividendo 2023.  Il dividendo verrà messo in pagamento con data stacco cedola (ex date) il 20 novembre 2023, data di legittimazione al pagamento del dividendo stesso (record date) il 21 novembre 2023 e data di pagamento il 22 novembre 2023. Inoltre Banca Ifis ha scelto l’opzione di destinare a riserva non distribuibile di patrimonio netto in sede di approvazione del bilancio dell’esercizio 2023 come alternativa al pagamento della cosiddetta “tassa straordinaria sulle banche”.

 

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