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BancheIn evidenza Mar 13 giugno 2023

Banche, Orcel replica a Messina sul contratto: "Noi siamo ancora in Abi"

Il numero uno di Unicredit sull'aumento di 435 euro per i bancari: ne parliamo nel Casl, abbiamo scelto questa strada Banche, Orcel replica a Messina sul contratto: "Noi siamo ancora in Abi"
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Orcel replica a Messina sul contratto dei bancari

 “Noi siamo ancora nel Casl” (il Comitato sindacale di Abi, ndr.). Botta e risposta a distanza tra Andrea Orcel e Carlo Messina sul contratto dei bancari. Interpellato nel corso di una tavola rotonda al congresso della Fabi, il numero uno di Unicredit ha risposto: “Siamo ancora in Casl, non mi sembra corretto anticipare. Abbiamo preso questa strada e la seguiremo fino in fondo”.

Orcel ricorda che la sua banca “investe sulle persone e non chiude filiali” come fanno altre banche e che la remunerazione deve essere considerata “a tutto tondo”. Orcel ha anche aggiunto che la banca ha riconosciuto un bonus inflazione da 100 milioni “alle fasce più basse della nostra popolazione”. Secondo il banchiere le persone vanno messe al centro e occorre ascoltare anche le loro richieste. “Un avanzamento di carriera può essere molto meglio di 435 euro di aumento” chiosa Orcel.

L’apertura di Intesa Sanpaolo

Alla vigila, sempre durante il congresso della Fabi, l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina aveva dichiarato la disponibilità della banca ad accettare la richiesta dei sindacati concedendo appunto un aumento di 435 euro. Intesa Sanpaolo è uscita dal tavolo negoziale dell’Abi nei mesi scorsi. A favore dell’aumento si è poi espresso anche il numero uno di Bper, Montani. 

L’apertura di Messina ha di fatto scavalcato il negoziato in corso tra Abi e sindacati. “In una fase in cui c’è un incremento della redditività significativa – ha detto Messina -, non è in nessun modo accettabile non concedere aumenti consistenti ai lavoratori in banca. Io mi ritrovo con le richieste fatte dai sindacati”.

“I profitti si ridurranno”

Una visione diversa sul tema dei profitti realizzati dalle banche nello scenario attuale è invece quella di Orcel. Che in qualche misura si può leggere anche nella chiave del contratto del settore. “In questo momento – ha spiegato Orcel – le banche stanno guadagnando più delle media per due ragioni: una sono i tassi più alti e la seconda è il costo del credito estremamente basso. Questi due fattori – se non nella prima metà del 2024, nella seconda metà o nel 2025 – a un certo punto però cesseranno. Ogni punto di aumento del costo del credito per noi sono 100 milioni di ricavi in meno. Inoltre, nessuno si aspetta che i tassi resteranno a questo livello. Magari saliranno ancora ma poi andranno ad assestarsi sotto il 3%, magari al 2,5% e questo avrà un forte impatto sui ricavi delle banche”.

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