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AperturaBanche Lun 21 agosto 2023

Le ipotesi di modifiche sugli extraprofitti fanno volare le banche a Piazza Affari

Le ipotesi di modifica accendono i titoli del comparto. Il ministro Urso: il prelievo non sarà applicato ad altri settori Le ipotesi di modifiche sugli extraprofitti fanno volare le banche a Piazza Affari Economia e finanza
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Acquisti sulle banche sulle ipotesi di modifica agli extraprofitti

Le ipotesi di modifica al decreto sugli extraprofitti delle banche spingono gli acquisti sui titoli del settore. In una seduta che ha visto l’indice Ftse Mib salire dello 0,81%, sono proprio i titoli del comparto bancario a mettere a segno i progressi più significativi. Seppure nel finale gli acquisti hanno mostrato meno entusiasmo rispetto ai massimi di seduta. Nel settore la migliore è Bper Banca, che sale di oltre il 2,5%. Progressi di poco inferiori al 2% per Mps, (+1,15%), Unicredit (+1,44%), Intesa Sanpaolo (+1,16%), Banco Bpm (+1%). Rialzo più contenuto per Mediobanca (+0,6%).

Rimborso negli anni

Dopo una prima apertura alle modifiche richieste da Forza Italia – deducibilità, una tantum ed esclusione delle piccole banche – la definizione delle modifiche è rimandata alla ripresa dei lavori parlamentari. Tra le ipotesi circolate, quella di un rimborso negli anni dell’imposta pagata nel 2024 ha spinto gli acquisti sui bancari in Piazza Affari. Il meccanismo, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe quello del credito d’imposta. Mentre la deducibilità secca, richiesta da Forza Italia, non sarebbe praticabile perché porterebbe incassi inferiori alle casse dello Stato rispetto a quanto ipotizzato. Secondo i calcoli di una banca d’affari, il gettito della misura con le modifiche richieste da Forza Italia sarebbe nell’ordine di 1,3 miliardi, ben lontano dai 2/3 miliardi stimati finora.

Salvini: sulle banche andiamo dritti

Sul tema degli extraprofitti è tornato ieri il vicepremier Matteo Salvini. “Sulle banche noi andiamo dritti – ha detto il leader della Lega – Nei primi 6 mesi hanno fatto più di 20 miliardi di utili quindi a fine anno ci saranno 40 miliardi di utili delle banche italiane senza che però nemmeno una parte di questi utili tornino ai risparmiatori che hanno soldi nei conti correnti”.

“Una piccola parte potremo usarla per aumentare pensioni e stipendi dei lavoratori italiani – ha aggiunto Salvini – se a fine anno le banche italiane invece di guadagnare 40 miliardi ne guadagnassero 30 o 35 i loro azionisti saranno comunque contenti e però con questi soldi aiuteremo, perché indietro non si torna, tanti lavoratori”.

Urso: non riguarderà altri settori

A frenare sulle ipotesi di un ampliamento della tassa ad altri settori, circolate nei giorni scorsi, è arrivato in vece il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso. “Non abbiamo intenzione di fare altro – ha detto Urso -. Perché non ci sono altri settori in questo momento in cui ci sono così evidenti divaricazioni”.

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