Cade l'obbligo del Pos: «Niente multa a chi non lo usa»
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Cronaca Ven 11 novembre 2022

Cade l'obbligo del Pos: «Niente multa a chi non lo usa»

Niente multa ai commercianti, professionisti ed artigiani per il mancato utilizzo del pos. Lo ha annunciato il viceministro all’Economia Leo. Cade l'obbligo del Pos: «Niente multa a chi non lo usa» ESTRAZIONE PAGAMENTO ELETTRONICO CONTACTLESS OPERAZIONE OPERAZIONI PAGAMENTI ELETTRONICI BANCOMAT CARTA DI CREDITO SCONTRINO RICEVUTA CASHBACK CASH BACK POS
Redazione Verità&Affari
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La multa per l’uso del Pos

Niente multa ai commercianti, professionisti ed artigiani per il mancato utilizzo del Pos. Lo ha annunciato il viceministro all’Economia, Maurizio Leo. Di fatto siamo di fronte ad un ulteriore via libera all’utilizzo del contante dopo il recente annuncio di voler innalzare il limite dei pagamenti non elettronici fino a 5mila euro.

Un vero dietrofront, quello del governo Meloni, rispetto alla strategia degli ultimi esecutivi, e che si basa sulla tesi che le misure di contenimento del contante siano solo «un favore alle banche e un bastone tra le ruote per i commercianti».

Cosa può cambiare

Ma cosa davvero può cambiare sul fronte del Pos? Ad annunciare la possibile novità è stato come detto Maurizio Leo: il viceministro all’Economia, intervenuto a margine dell’assemblea di Assoimmobiliare, ha detto che «la volontà del governo è quella di apportare una serie di modifiche all’attuale sistema che si interfaccia al mondo dei pagamenti elettronici. Il che potrebbe interessare ad esempio il Pos, il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti mediante carte di credito, di debito o prepagate».

«L’esecutivo ha sempre intenzione di fare controlli, di agevolare le misure di contrasto al contante – ha spiegato Leo – ma non penso che si emetteranno multe». Se così fosse potrebbero ovviamente sparire le sanzioni alle attività che non utilizzano il Pos.

L’obbligo oggi

Dal 30 giugno 2022 è entrato in vigore l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici e di conseguenza, per alcune categorie produttive è stato necessario dotarsi del Pos. Allo stato attuale per i negozianti è prevista l’applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa: chi non permette il pagamento elettronico (ad esempio con bancomat o carte di credito) rischia di ricevere una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione.

Il tetto

Limitare il tetto al contante a mille euro era stata una decisione presa nella scorsa legislatura con l’obiettivo di limitare i pagamenti «in nero» e dunque combattere l’evasione fiscale. Anche in questo caso siamo di fronte ad una vera e propria svolta da parte del governo Meloni. E’ sempre il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, a confermare la nuova rotta. «Tra le ipotesi c’è quella di incrementare il limite – ha ribadito Leo -. Abbiamo visto che il tetto dei famosi 5mila-10mila, poi si stabilirà la misura, è un qualcosa che in altri Paesi europei avviene».

In europa

Se in Austria, Germania, Lussemburgo, Olanda, Ungheria, Irlanda, Estonia, Finlandia e a Cipro non ci sono limiti, in Grecia è 500 euro. In Spagna, Francia, e Svezia la soglia è di mille euro. In Romania è 2 mila euro; 2.700 in Danimarca, 3.300 in Polonia. In Belgio e Portogallo e Lituania il limite è di 3mila euro. In Croazia sale a 15mila, che così risulta prima in classifica.

Dare fiducia

Di fronte alle critiche dell’opposizione Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione, ha invitato ad avere fiducia nei confronti degli italiani. «Non dobbiamo penalizzare chi si guadagna onestamente da vivere – ha detto Zangrillo – per contrastare quei pochissimi che fanno delle porcate, per cui la liberalizzazione del contante è un ragionamento che si può fare tranquillamente».

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