Patto di stabilità, Panetta: "Unione fiscale necessaria per crescita"
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EconomiaIn evidenzaPrimo piano Mer 20 settembre 2023

Patto di stabilità, Panetta: "Unione fiscale per la crescita"

Secondo Panetta serve un Patto di stabilità in "un quadro fiscale che dia importanza sia al debito che alla crescita" Patto di stabilità, Panetta: "Unione fiscale per la crescita"
Redazione Verità&Affari
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 “Occorrerebbe rafforzare la ‘E’ di UEM cioè di Unione Economica e Monetaria, ma ciò non può essere raggiunto senza un orientamento fiscale ben coordinato e una capacità fiscale centrale nell’Area Euro”. E’ quanto affermato da Fabio Panetta, membro esecutivo del Board della BCE, nel suo intervento introduttivo al workshop su “La politica fiscale europea e la riforma della governance in tempi incerti”.

Il nostro sistema fiscale è a un bivio. I negoziati sulle proposte legislative della Commissione europea per la riforma della governance economica dell’UE stanno entrando in una fase cruciale“, ha ricordato Panetta, affermando che “per garantire che questa riforma abbia successo e rafforzi la nostra governance economica, il nuovo sistema dovrà proteggerci dagli errori del passato. E dovrà rendere possibile il ricorso a politiche che si sono rivelate efficaci”.

Prima della pandemia, avevamo accumulato un significativo deficit di investimenti pubblici che aveva minato il nostro potenziale economico”, ha sottolineato il banchiere, ammettendo che “la politica fiscale è stata spesso prociclica. E le politiche macroeconomiche a volte hanno funzionato l’una contro l’altra”.

L’economia è debole

Abbiamo pagato un prezzo elevato per tutto ciò, sotto forma di una crescita più debole, di un aumento della disoccupazione e di un deterioramento delle condizioni fiscali”.

Panetta ha poi ricordato che “la risposta alla pandemia è stata diversa” e la risposta europea alla crisi si è incentrata sugli investimenti nella transizione verde e nella digitalizzazione. “Questa risposta fiscale ha funzionato – ha riconosciuto il banchiere – di pari passo con la politica monetaria e le misure di supervisione, mitigando gli effetti di amplificazione finanziaria e tirando fuori l’economia dalla trappola della liquidità”.

“Più recentemente, la politica fiscale ha integrato la politica monetaria per contrastare gli effetti inflazionistici della guerra della Russia contro l’Ucraina e della crisi energetica”, ha sottolineato il membro del Board della BCE, aggiungendo “oggi sosterrò che dobbiamo incorporare le lezioni apprese da questa esperienza nella nostra governance fiscale”.

“Garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche è come tenere in equilibrio un’altalena, con il debito da un lato e la crescita dall’altro. Per raggiungere un vero equilibrio, la politica fiscale deve essere anticiclica, coerente con la stabilità dei prezzi e favorevole alla crescita potenziale. Deve inoltre basarsi su misure economicamente valide e politicamente sostenibili”.

Nuovi equilibri

Per Panetta questo equilibrio deve basarsi su alcuni elementi: complementarità tra le politiche monetarie e fiscali e loro interazione in base allo stato dell’economia; un quadro fiscale che dia importanza sia al debito che alla crescita per la sostenibilità delle finanze pubbliche. Fra gli aspetti chiave del dibattito sulla riforma della governance vi sono: il ruolo delle Istituzioni finanziarie indipendenti, cui andrebbe garantita una certa autonomia ed un ruolo consultivo sui bilanci pubblici, potendo contribuire a migliorare la qualità della spesa pubblica e facilitarne la riallocazione verso progetti di investimento; l’elemento mancante di questa riforma : la dimensione dell’area dell’euro e quindi la creazione di una capacità fiscale centrale permanente adeguatamente progettata.

E’ un’illusione che l’UEM possa funzionare senza problemi senza una capacità fiscale centralizzata. È giunto il momento di affrontare gli squilibri nel quadro istituzionale dell’Unione“, ribadisce Panetta, concludendo “senza una capacità fiscale comune con una funzione di prestito, sarà impossibile bilanciare la sostenibilità fiscale, stabilizzare le finanze pubbliche e affrontare le sostanziali esigenze di investimento dell’Europa”.

(Teleborsa) 

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