Tribunale europeo dei brevetti, l'Italia rivendica la sede
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CronacaDa non perdere Mer 16 novembre 2022

Tribunale europeo dei brevetti, l'Italia rivendica la sede

L’Italia rivendica il tribunale europeo dei brevetti. Il debutto è previsto per aprile. Avrà tre sedi, Milano ne vuole una Tribunale europeo dei brevetti, l'Italia rivendica la sede
Redazione Verità&Affari
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Il tribunale europeo dei brevetti

«La proprietà intellettuale è la cosa principale, per quel che ci riguarda. E per questo penso che sia giusto e fondamentale che il Tribunale europeo dei brevetti abbia sede a Milano, capitale della produzione italiana».

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rilanciato ieri, in occasione della presentazione dell’Osservatorio Altagamma, la candidatura dell’Italia ad ospitare una delle tre sedi della corte che, dal prossimo aprile, dirimerà tutte le liti e le controversie che riguardano i brevetti a livello europeo.

Continuità

«È una rivendicazione che il governo fa sulla base anche delle richieste del precedente governo, in piena sintonia, e forse con ancor maggior consapevolezza», ha aggiunto Urso, sottolineando che «tutelare i brevetti, avere qui la sede del tribunale europeo, significa aumentare la nostra capacità di dimostrare al mondo che la proprietà intellettuale sia una cosa estremamente significativa».

Il Tribunale europeo per il brevetto unitario dovrebbe partire intanto, nell’aprile del 2023, con due sole sedi, a Parigi e a Monaco di Baviera. La terza, che doveva sorgere a Londra, deve ancora trovare una alternativa dopo l’addio del Regno Unito alla Ue. Nel settembre del 2020, l’Italia ha presentato la candidatura di Milano a sostituire la capitale britannica e ad ospitare la terza corte, che si occuperà del le cause nel settore farmaceutico (fino a quando non sarà presa una decisione definitiva, le deleghe di questa corte saranno assegnate a quelle di Parigi e Monaco).

La decisione di istituire il tribunale risale a quasi dieci anni fa, con la firma dell’accordo intergovernativo del 19 febbraio 2013. Grazie a quella intesa, l’Unione Europea avrà un brevetto europeo “ad effetto unitario”, efficace cioè contemporaneamente in tutti i Paesi dell’Unione aderenti al nuovo sistema, e la cui validità e/o contraffazione sarà decisa con un solo procedimento, da un unico Tribunale, con una sentenza che avrà effetto in tutti i Paesi che vi aderiscono.

Nel suo intervento di ieri Urso ha sottolineato anche che per il Made in Italy «ci sono ancora grandi spazi di crescita» e «intendiamo operare congiuntamente con corpi intermedi e associazioni per consolidare i fondamentali della nostra industria di eccellenza, sostenerla nello sviluppo e promuoverla in tutto il mondo».

Cambio di nome

Il cambio del nome del suo dicastero, ha quindi aggiunto, «non è solo un cambiamento lessicale, ma una chiara indicazione della nuova mission che questo governo vuole dare: promuovere, tutelare e valorizzare il nostro marchio nel mondo».

Per il ministro «il Made in Italy di eccellenza rappresentato da Altagamma è il fiore all’occhiello della nostra industria manifatturiera ed è stato capace di mantenere un ruolo da protagonista in un contesto mondiale in un periodo estremamente difficile, dando un contributo al prodotto interno lordo significativo».

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