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EconomiaPrimo piano Sab 14 ottobre 2023

Aliquote Irpef e taglio del Cuneo, lunedì la manovra in Cdm

Attesa l'estensione dell'aliquota del 15% ai redditi fino a 28 mila euro. Due miliardi di gettito dalla global tax per i giganti del tech Aliquote Irpef e taglio del Cuneo, lunedì la manovra in Cdm GIORGIA MELONI PREMIER
Redazione Verità&Affari
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Lunedì il Cdm sulla manovra 2024

Rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale e riduzione delle aliquote Irpef. Sono due delle misure contenute nella manovra 2024 che sarà  all’esame del Consiglio dei ministri lunedì 14 ottobre. Nello stesso Cdm dovrebbero essere varati anche due decreti legislativi in materia fiscale, primo passo della riforma fiscale. Il primo dovrebbe contenere la riforma delle aliquote Irpef e le misure per le imprese e il secondo il provvedimento sulla global tax dalla quale è atteso un contributo importante al gettito.  

Il governo dovrebbe finanziare il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 per 14 milioni di lavoratori ricorrendo all’extra deficit. La misura, avviata dai governi precedenti e rafforzata dall’esecutivo di Giorgia Meloni, prevede una riduzione di 6 punti delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro e fino a 7 punti per quelli entro i 25mila euro, riconoscendo in busta paga fino a 100 euro in più.  

Aliquota Irpef del 23% per i redditi fino a 28 mila euro

Altre misure di carattere fiscale dovrebbero essere contenute in due dlgs che rappresentano il primo passo della riforma fiscale. Il primo decreto accorperebbe le prime due aliquote Irpef portando l’aliquota minima del 23% dai redditi fino a 15mila euro a quelli fino a da 28mila euro lordi all’anno. L’intervento verrebbe finanziato con una riduzione delle deduzioni/detrazioni fiscali, attraverso un taglio orizzontale della soglia di accesso portandola a 120mila euro, visto la difficoltà a depennare alcune delle agevolazioni. Questo snellimento della platea produrrebbe 1 miliardo di risorse.  

In questo decreto dovrebbe trovare spazio anche il taglio l’Ires ridotta dal 24% al 15% per le imprese che assumono. Un secondo dlgs dovrebbe recepire l’accordo per la global minimum tax internazionale per contrastare l’elusione fiscale delle multinazionali, high tech in testa. Da questa misura è atteso un gettito di circa 2 miliardi. Inoltre, è previsto un pacchetto di norme per il cosiddetto reshoring, con 5 anni di incentivi fiscali per le imprese che riportano le attività in Italia. 

Nel capitolo delle misure per la famiglia sono previsti interventi per la lotta alla denatalità. Tra le ipotesi allo studio anche misure per aiutare le mamme a conciliare lavoro e famiglia e per il sostegno alle famiglie con più di due figli.

Pubblico impiego e pensioni

Il governo dovrà fare i conti con scarse risorse a disposizione, che dovrebbero ridurre gli spazi di manovra per quanto riguarda i contratti del pubblico impiego. Entro fine anno dovrebbe arrivare il cosiddetto decreto Anticipi per la rivalutazione delle pensioni e aumento dello stipendio degli statali a dicembre con un dell’1,5% sulle retribuzioni. Nell’avvio del percorso per rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024 il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva detto che particolare attenzione sarebbe stata riservata al personale medico-sanitario

Il pacchetto pensioni a causa delle scarse risorse non prevede novità di rilievo prevedendo probabilmente solo la conferma anche per il 2024 di Quota 103 e dell’Ape sociale

A fine mese il testo della manovra alla Camera

Il Cdm di lunedì 14 ottobre esaminerà il documento programmatico di bilancio, incluso lo schema della manovra da trasmettere alla Commissione Ue e al Parlamento. L’articolato della Finanziaria vera e propria approderà alla Camera entro fine mese per iniziare l’esame e poi il passaggio al Senato. 

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