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EconomiaPrimo piano Lun 20 novembre 2023

Alla guida dell'Argentina arriva il liberista Milei. Sogna d'eliminare il peso e la Banca centrale

Il nuovo presidente è un economista che deve misurarsi con un'iperinflazione al 140% e un impoverimento della classe media. Alla guida dell'Argentina arriva il liberista Milei. Sogna d'eliminare il peso e la Banca centrale
Redazione Verità&Affari
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“Oggi inizia la fine della decadenza argentina. Iniziamo la ricostruzione e a voltare la pagina della nostra storia. Riprendiamo il cammino che non avremmo mai dovuto perdere. Finisce il modello dello stato che impoverisce e benedice solo alcuni mentre la maggioranza soffre. E’ una notte storica, torniamo ad abbracciare l’idea della libertà”. Con queste parole l’ultraliberista di destra Javier Milei si è presentato alla nazione e al mondo nella sua nuova veste di presidente eletto dell’Argentina. Con l’86% dei voti scrutinati, l’anarcocapitalista ha vinto con il 56% il ballottaggio contro il candidato peronista progressista Sergio Massa (44,04%), in un’elezione storica e cruciale per il Paese.

Milei assumerà il suo mandato il 10 dicembre, proprio nel quarantesimo anniversario della democrazia dall’ultima dittatura militare. “La situazione è drammatica, non c’è spazio per la gradualità, per le mezze misure”, ha indicato il vincitore, elencando l’inflazione (ora al 140%), la povertà, la miseria e l’insicurezza come le sfide più urgenti. “L’Argentina ha un futuro ed è liberale”, ha poi osservato promettendo che, tra 35 anni, il Paese sarà “una potenza mondiale”.

Viva la libertà

Nella sua presentazione, Milei ha evitato di parlare dei suoi cavalli di battaglia come la dollarizzazione o la chiusura della Banca centrale. Ma non ha potuto fare a meno di vibrare il suo motto: “Viva la libertà, maledizione”.

Ma da dove viene Milei? In una recente intervista ha detto che, incuriosito dal crollo del tasso di cambio e dall’iperinflazione, decise di studiare economia all’età di 11 anni. Laureato in Economia presso l’Università di Belgrano, ha conseguito due master presso l’Istituto per lo Sviluppo Economico e Sociale (Ides) e l’Università Torcuato di Tella.

Dopo essere stato capo economista presso diversi enti pubblici governativi nazionali e internazionali nonchè per il gruppo bancario Hsbc, è diventato membro del B20, il Gruppo di politica economica della Camera di Commercio Internazionale, e del Forum Economico Mondiale.

Dall’accademia a YouTube

Specialista in crescita economica, Milei per più di 21 anni è stato professore di diverse materie economiche nelle università argentine e all’estero, tra cui macroeconomia, economia della crescita, microeconomia e matematica per economisti, pubblicando nove libri. Nel suo curriculum ufficiale viene anche presentato come conduttore radiofonico e personalità di grande successo nel settore della comunicazione e dei media, in cui è molto influente.

È diventato noto in Argentina, in particolare tra i giovani, per il modo efficace di comunicare i suoi contenuti analitici, la sua teoria economica e il suo pensiero ideologico in radio, in tv e su diversi canali YouTube, favorendo nuovamente la diffusione di idee liberali. Per questo motivo molti considerano Milei il principale responsabile della rinascita del liberalismo nella politica e nell’opinione pubblica argentina.

Via dalla casta

Deputato nazionale e strenuo difensore del libero mercato, ha allacciato un filo diretto soprattutto con i più giovani, con la promessa di porre fine al sistema politico tradizionale che lui chiama con disprezzo “la casta”. La sua proposta più nota è quella di ‘dollarizzare’ l’economia, mettendo fine al peso svalutato per frenare l’inflazione, oltre alla chiusura della Banca centrale, dei ministeri dell’Educazione, dello Sviluppo Sociale e la privatizzazione dei servizi pubblici (incluse sanità e istruzione) e delle aziende statali.

Nei mesi scorsi Milei ha suscitato polemiche per aver suggerito che avrebbe consentito la libera vendita di armi da fuoco e persino degli organi umani, oltre alle critiche per i suoi commenti misogini. Inoltre intende vietare la legalizzazione dell’aborto approvata nel 2020 ed è contrario alla sua depenalizzazione.

Anche i mercati plaudono a Milei

I mercati hanno reagito bene alla sua vittoria alle elezioni presidenziali. L’ETF ARGT, che rappresenta le azioni delle società quotate a Buenos Aires, ha registrato un balzo di oltre il 13% nel pre-mercato negli Stati Uniti. Bisogna aspettare invece domani per sapere le reazioni sul principale indice azionario argentino, Merval: la Borsa argentina oggi è chiusa per la festività della Giornata Nazionale della Sovranità.

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