Assonautica, la vera partita dell'economia del mare è sui porti
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Economia Mer 23 novembre 2022

Assonautica Italiana, ecco la vera partita dell'economia del mare

Altro che spiagge e liberalizzazioni degli stabilimenti balneari. La vera partita dell'economia del mare si gioca su porti e servizi. Assonautica Italiana, ecco la vera partita dell'economia del mare
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Assonautica e l’economia del mare

Altro che spiagge e liberalizzazioni degli stabilimenti balneari sull’onda della direttiva Bolkestein. La vera partita dell’economia del mare si gioca sui porti, sulla cantieristica e su tutti i servizi correlati. In tre parole, sulle concessioni demaniali marittime su cui operano buona parte di queste attività in tutto il Paese. Si tratta di una miniera blu da valorizzare con i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza per migliorare l’ospitalità e i servizi lungo le bellissime coste italiane. A puntare i riflettori sulla grande chance della Blue economy è Antonio Bufalari, appena nominato segretario generale di Assonautica Italiana, costola di Unioncamere focalizzata sugli affari del mare. Sul futuro Bufalari, avvocato e docente specializzato in tematiche marittime, ha le idee chiare. Anche perché da anni segue il settore da punti di osservazione privilegiati come il tavolo tecnico sul regolamento di attuazione del codice della Nautica da diporto al Ministero delle infrastrutture.

 

Ripartire in tre mosse

“Il primo passo per rilanciare il settore è rivedere le regole con una riforma delle concessioni demaniali marittime» precisa Bufalari. «Solo così si possono poi mettere in campo progetti bancabili ed attirare i capitali privati sui progetti» aggiunge.

Il secondo step è poi investire su formazione e definire i titoli professionali. «Il mercato chiede figure professionali precise, sia in banchina che a bordo – continua – Per questo è necessario una riorganizzazione dei titoli e allo stesso tempo procedere alla formazione». Anche perché, come riferisce il segretario di Assonautica, la domanda di lavoro c’è persino in un momento di crisi economica come quello attuale. Infine, secondo Bufalari, occorre puntare su una vera cultura marinara partendo dalle scuole. «É essenziale la volontà politica di cambiare registro, intervenendo sui nodi che bloccano lo sviluppo e la crescita» spiega.

Pronto un piano per il rilancio

In attesa del confronto con l’esecutivo, Assonautica ha già predisposto un piano d’azione sotto l’impulso del presidente, Giovanni Acampora, numero uno della camera di commercio di Frosinone e Latina. Obiettivo, grazie alla collaborazione con il ministero del Turismo e con l’Enit, «qualificare dal punto di vista dell’accoglienza l’offerta anche per il turista che arriva via mare» come spiega Bufalari. Non solo ormeggio, acqua e luce, dunque.

Ma una proposta magari anche integrata con il territorio. «Siamo a disposizione del governo per offrire la nostra esperienza – riprende Bufalari – Abbiamo chiesto anche in passato una politica coordinata sul mare. Confidiamo nel fatto che la Presidenza del consiglio se ne faccia carico mettendo assieme tutti gli stakeholder. Dal canto suo Assonautica è pronta a fare la sua parte con l’obiettivo di passare rapidamente all’azione, partendo proprio dal riassetto delle concessioni demaniali, che raramente sono state adeguatamente valorizzate e talvolta sono anche state terreno facile di clientelismi locali».

Intanto va avanti la pianificazione 2023

Intanto Assonautica sta lavorando ai progetti per il prossimo anno. Primo fra tutti ripetere e migliorare l’esperienza del Blue Forum, organizzato a giugno scorso nel Golfo di Gaeta, in collaborazione con Unioncamere, la Camera di commercio di Latina e Frosinone, l’azienda speciale Informare e l’Istituto Tagliacarne. «L’incontro è stato importante per evidenziare le criticità esistenti – conclude Bufalari – É stato effettuato uno studio che rappresenta oggi un riferimento per immaginare le future politiche del mare» conclude Bufalari. Obiettivo: mollare gli ormeggi per creare sviluppo e occupazione.

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