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AperturaEconomia Gio 04 gennaio 2024

Commercio, gli attacchi Houthi fanno volare i prezzi e premiano le compagnie

Con gli attacchi dei ribelli filo-iraniani lievitano i costi dei noli: sulla rotta Cina-Genova +40% in tre settimane. E gli operatori volano in Borsa Commercio, gli attacchi Houthi fanno volare i prezzi e premiano le compagnie
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

La crisi innescata dal blocco della rotta di Suez a causa degli attacchi alle navi da parte dei ribelli Houthi yemeniti ha già un vincitore: le grandi compagnie di shipping. La compagnia danese Maersk ha messo a segno due sedute di forte rialzo alla Borsa di Copenhagen, dopo aver annunciato che le sue navi continueranno a collegare Europa e Asia attraverso il Capo di Buona Speranza. Il 2 e 3 gennaio il titolo della compagnia, che gestisce una delle principali flotte di navi container del globo, è salito rispettivamente del 6,2% e del 4%. In forte rialzo anche Hapag Lloyd, le cui navi continueranno a passare dal Capo di Buona Speranza almeno fino al 9 gennaio, quando la compagnia valuterà se ci sono le condizioni per riprendere il passaggio attraverso Suez.

L’aumento dei noli

La prima conseguenza dell’allungamento del collegamento tra Asia ed Europa è l’aumento del prezzo dei noli e con questo le aspettative di utili delle compagnie di navigazione. Dopo il boom del 2021-2022, i prezzi del trasporto dei container via mare sono letteralmente precipitati. Al 30 novembre, il Drewy World Container Index indicava per la rotta Shanghai-Genova un prezzo di 1397 dollari per container, inferiore ai prezzo registrato durante il lockdown del 2020 che ha di fatto congelato i commerci mondiali. Il 21 dicembre, ultimo aggiornamento disponibile, lo stesso indice segna 1956 dollari, con un aumento di circa il 40% in appena tre settimane. A ottobre del 2021, lo stesso indice segnalava un prezzo per tratta tra il porto cinese e il capoluogo ligure di poco inferiore ai 14 mila dollari.

I primi rialzi dei prezzi dei noli si sono registrati nella seconda metà di dicembre, con l’esplosione della crisi. Ma è probabile che le rilevazioni prenatalizie non abbiano registrato in pieno gli aumenti. La compagnia francese Cma Cgm, non quotata, ha reso noto ieri che per la rotta tra Estremo Oriente e Mediterraneo raddoppierà il prezzo dei noli per i container da 40 piedi, con effetto dal prossimo 15 gennaio.

Maggiori costi e andamento dei prezzi

La ragione principale è che l’allungamento della tratta comporta costi maggiori, soprattutto in termini di carburante. Secondo fonti del settore citate dal Guardian, il solo onere del carburante per la rotta Cina-Nord Europa della circumnavigazione dell’Africa è pari a circa 1 milione di dollari per una grande nave portacontainer. Oltre questi, ci sono i maggiori costi di gestione per la maggiore lunghezza del viaggio e l’aumento del costo delle assicurazioni per i noli. Le compagnie che continuano a servire i porti del Mar Rosso applicano un “sovrapprezzo per la sicurezza” che vale da solo alcune centinaia di dollari a container, a seconda del porto di destinazione. Gli aumenti dei noli però sono solo in parte legati direttamente all’aumento dei costi della rotta di Buona Speranza. I prezzi in continuo calo registrati fino a novembre stavano creando serie problemi alle compagnie di trasporto

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