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AperturaTrasporti Sab 23 dicembre 2023

Commercio, attacchi houthi al largo dell'India, l'Iran: "Chiuderemo Gibilterra"

Teheran minaccia: porteremo la crisi nel Mediterraneo. Gli Usa: ruolo cruciale degli iraniani nell'offensiva dei ribelli Commercio, attacchi houthi al largo dell'India, l'Iran: "Chiuderemo Gibilterra"
Redazione Verità&Affari
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L’attacco di un drone a un cargo in navigazione al largo delle coste occidentali indiane potrebbe segnare una nuova escalation nella crisi che sta bloccando la rotta del Mar Rosso e minacciando la sicurezza dei trasporti tra Oriente ed Europa. Intanto, dall’Iran arriva la minaccia di estendere le minacce alla sicurezza dei traffici marittimi fino allo Stretto di Gibilterra, così da arrivare a “chiudere il Mediterraneo”. Il tutto mentre una coalizione di oltre 20 Paesi che va dagli Usa al Bahrein e vede la partecipazione una serie di nazioni europee sta dispiegando le proprie navi da guerra nell’area per garantire la sicurezza dei traffici e l’accesso al Mar Rosso e a Suez. 

L’attacco al largo dell’India

L’Organizzazione britannica per il commercio marittimo (Ukmto) ha segnalato un attacco a una nave da parte di un drone nel Mar Arabico, 200 miglia nautiche a sud-ovest di Veraval, città del Nord dell’India. Sulla nave è scoppiato un incendio che però è stato domato. Non risultano vittime nell’incidente. Potrebbe trattarsi dell’ennesimo attacco da parte del gruppo sciita filo-iraniano Houthi, alleato dell’Iran in Yemen. Se confermata, l’azione segnala un’espansione della portata delle attività dei ribelli yemeniti ad altre aree, in vista del dispiegamento di una forza navale multinazionale istituita dagli Stati Uniti per contrastare la minaccia al traffico lungo le rotte marittime.

La nuova minaccia dell’Iran

Intanto, un generale del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica iraniana, Mohammad Reza Naqdi, ha minacciato “la chiusura del mar Mediterraneo” in risposta ai “crimini contro il popolo oppresso di Gaza”. Citato dall’agenzia di stampa Tasnim, il comandante dei Pasdaran ha parlato della “nascita di nuove potenze di resistenza e chiusura di altre vie d’acqua” per contrastare gli Stati Uniti e i loro alleati. “Dovranno aspettarsi presto la chiusura del Mar Mediterraneo e dello Stretto di Gibilterra“, ha detto Naqdi, rivendicando di aver “intrappolato” le potenze occidentali “a Bab el-Mandab e nel Mar Rosso”. Citando infine la guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, il vice coordinatore dei pasdaran ha concluso: “Aspettatevi una tempesta”.

Gli Usa: cruciale il ruolo dell’Iran negli attacchi

Venerdì 22 dicembre l’intelligence americana ha parlato esplicitamente del ruolo dell’Iran negli attacchi alle navi condotti dai ribelli Houthi nel Mar Rosso e nell’area dello stretto di Bab el-Mandeb. Secondo Adrienne Watson, portavoce del National Security Council statunitense, il supporto tecnico dell’Iran, anche attraverso la fornitura di sistemi di monitoraggio del traffico marittimo, è stato “cruciale” per rendere possibili gli attacchi dei ribelli yemeniti. Gli attacchi dei ribelli houthi sono iniziato con l’inizio dell’offensiva di Israele a Gaza in risposta al massacro del 7 ottobre. Inizialmente diretti contro le sole navi israeliane, da fine novembre hanno iniziato a essere colpite anche le navi di altri paesi fino a costringere molte compagnie ad annunciare l’abbandono della rotta di Suez.

I ritardi nei traffici da e per l’Europa

I porti italiani ed europei registrano intanto i primi ritardi negli arrivi di merci da Oriente come conseguenza del blocco della rotta di Suez e della necessità di arrivare in Europa con la circumnavigazione dell’Africa. La portacontainer Thalassa Avra di Evergreen – compagnia cinese, una delle grandi compagnie che ha annunciato di rinunciare alla rotta di Suez per ragioni di sicurezza – partita da Singapore e attesa a La Spezia a inizio gennaio, non arriverà prima del 20 gennaio prossimo. 

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