Il nuovo decreto lavoro, le novità e tutto quello che c'è da sapere
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AperturaEconomiaIn evidenza Lun 01 maggio 2023

Approvato il decreto lavoro, dal cuneo fiscale al reddito d'inclusione tutto quello che c'è da sapere

Il decreto lavoro è stato approvato oggi, primo maggio, dal Consiglio dei ministri convocato dalla premier Giorgia Meloni. Tutte le novità Approvato il decreto lavoro, dal cuneo fiscale al reddito d'inclusione tutto quello che c'è da sapere
Emanuele Bonora
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Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

Cosa prevede il decreto lavoro approvato dal governo Meloni

Il pacchetto lavoro presentato da Giorgia Meloni prevede Un ulteriore taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35mila euro per tutto il 2023. Soglia dei fringe benefit esentasse aumentata fino a 3mila euro per i lavoratori con figli. E poi bonus per assumere gli under 30, la cosiddetta generazione Neet, scivolo per la pensione e il tanto discusso Reddito d’inclusione, che sostituisce il Reddito di cittadinanza.

Tutto come previsto. Il decreto lavoro è stato approvato oggi, primo maggio, dal Consiglio dei ministri convocato dalla premier Giorgia Meloni. Poche le novità previste rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi, per un pacchetto di misure ha creato subito frizioni con i sindacati, che hanno sfilato insieme nelle principali città italiane.

Sono 5 i miliardi messi sul tavolo dal governo per finanziare le misure. Di questi 3,4 miliardi di euro sono arrivati dal Def e hanno portato ad un aumento del deficit rispetto al tendenziale per il 2023. Gli altri 1,6 miliardi sono stati recuperati attraverso la revisione di misure già previste. Ecco le principali novità introdotte nel decreto lavoro.

Il taglio del cuneo fiscale

Viene proposto un ulteriore intervento per ridurre il carico fiscale-contributivo dal primo luglio al 30 novembre, pari a 4 punti, a favore dei lavoratori che guadagnano fino a 35.000 euro lordi annui. Tale beneficio si aggiunge alla riduzione attuale di 3 punti del carico fiscale per i redditi fino a 25.000 euro, portando lo sconto totale a 7 punti. Per i redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro, che già beneficiano di uno sconto di 2 punti, la riduzione totale raggiunge i 6 punti.

Contratti a termine

Le modifiche al decreto Dignità, che aveva introdotto nuove norme per i contratti a termine, prevedono l’introduzione di nuove causali per il rinnovo o la proroga dei contratti dopo i primi 12 mesi di durata. Tradotto, i contratti possono proseguire esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti, e il contratto può essere prolungato oltre i 12 mesi entro il 31 dicembre 2024.

Inoltre, i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (compreso l’apprendistato) i beneficiari del nuovo Assegno di inclusione ottengono un esonero contributivo del 100% fino a un massimo di 8mila euro l’anno per 12 mesi, mentre l’esonero si estende a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine.

Bonus per assumere gli under 30

Per le nuove assunzioni di giovani di età inferiore ai 30 anni che non sono occupati o impegnati in corsi di studio o di formazione, registrati al programma “Iniziativa Occupazione Giovani”, dal primo giugno fino alla fine dell’anno, è previsto un incentivo pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali per 12 mesi.

Per quanto riguarda i contratti a tempo determinato o stagionali, invece, è previsto uno sgravio del 50% fino a un massimo di 4mila euro all’anno per 12 mesi, che non può superare la durata del rapporto di lavoro.

L’Assegno d’inclusione

Il reddito di cittadinanza viene sostituito dall’Assegno di inclusione a partire da gennaio 2024. Potrà essere richiesto dai nuclei familiari con disabili, minori o over 60 e prevede un importo massimo di 6mila euro all’anno, più un contributo affitto per le locazioni regolari. La misura è erogata per 18 mesi, poi rinnovata per periodi di 12 mesi. I richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni, avere un Isee di 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6mila euro annui moltiplicati per la scala di equivalenza. Il valore del patrimonio immobiliare, esclusa la casa di abitazione, non deve superare i 30mila euro. Non sono ammessi navi, imbarcazioni, autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc. L’Assegno di inclusione può essere richiesto online all’Inps. Per le dichiarazioni false o i documenti non veritieri è prevista una pena da due a sei anni.

Sostegno alla formazione

A partire dal primo settembre entrerà in vigore lo Strumento di Attivazione per promuovere l’occupazione attraverso la partecipazione a programmi di formazione e supporto all’impiego. La misura è destinata ai membri delle famiglie in condizioni di povertà assoluta, con un Isee non superiore a 6mila euro, tra i 18 e i 59 anni e che non hanno accesso all’assegno di inclusione. Coloro che partecipano a programmi formativi e progetti utili alla comunità, per un massimo di 12 mesi, potranno ricevere un assegno mensile di 350 euro, che verrà erogato dall’Inps.

Lo scivolo per la pensione

Il cosiddetto contratto di espansione è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023, consentendo l’uscita dai processi di ristrutturazione e riorganizzazione delle imprese fino a 5 anni dopo il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

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