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AperturaEconomia Mer 21 giugno 2023

L'estate calda del Btp: torna a comprare l'estero e lo spread scivola ai minimi

Dopo qualche mese di difficoltà l'estero torna ad acquistare a piene mani i Btp italiani. E così lo spread scivola sui minimi L'estate calda del Btp: torna a comprare l'estero e lo spread scivola ai minimi Titoli di Stato
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

L’estate calda del Btp: torna a comprare l’estero

L’ammontare dei titoli di Stato italiani in portafoglio agli investitori esteri è balzato in aprile dopo il calo registrato a marzo. Banca d’Italia ha segnalato che le posizioni all’estero sono aumentate di 15,4 miliardi di euro dopo i -3,8 miliardi di marzo. Gli investitori esteri sembrano orientati ad aumentare la loro presenza sul debito italiano, attratti dai rendimenti elevati e rasserenati dalla buona performance della crescita … Lo conferma la caduta dello spread da 195 a 161 punti in un mese. Un livello così basso non si vedeva da almeno un anno. Un segnale che per i mercati il governo Meloni non è meno affidabile di quello guidato da Mario Draghi.

Il rendimento del Btp decennale si assesta adesso intorno a 4,05%, sui minimi degli ultimi due mesi. Il bond governativo benchmark del debito pubblico italiano ha chiuso la scorsa settimana con un rialzo dello 0,7%, che si confronta con il -0,8% del bund tedesco pari scadenza e il -0,3% del Treasury Note.

Lo spread Btp/Bund si è ridimensionato intorno ai 163 punti, il livello più basso degli ultimi 12 mesi. Il picco del 2023 era stato toccato nei primi giorni dell’anno a 210 punti base.

L’appeal nei confronti dei nostri titoli di Stato è cresciuto sia in termini assoluti (successo dell’asta di BTP Valore) sia in termini relativi grazie alla riduzione del premio richiesto per l’acquisto.

La Banca d’Italia ha alzato le stime sul Pil

Tanta fiducia si appoggia sui dati provenienti dal sistema economico. Banca d’Italia ha alzato le stime di PIL del 2023 per l’Italia a +1.3%, mentre ha limato le stime di crescita per il 2024/2025 a +1%/+1,1%.

Attesa per lo sblocco dell’erogazione della terza tranche del PNRR prevista per inizio 2023 da 19 mld e che, secondo le ultime indiscrezioni dopo la visita dei tecnici UE, dovrebbe avvenire entro il mese di giugno.

Tono positivo anche sulla tranche da 16 mld in base al raggiungimento dei 24 target previsti per la prima metà dell’anno: il governo italiano è in ritardo ed alcuni passaggi potrebbero essere posticipati anche in base alla revisione più complessiva del PNRR con il governo che si è impegnato a presentare entro fine agosto

In attesa dei progetti finanziati dal Pnrr

C’è anche da dire che  rialzo del PIL 2023 è legato all’andamento sostenuto dei servizi. Importante l’evoluzione del PNRR che al momento ha ancora inciso poco sulla crescita economica a causa dei ritardi accumulati nella messa a terra dei progetti finanziati dal piano. In questo contesto si intrecciano anche l’approvazione del MES, che al momento non sembra destare preoccupazione a livello europeo, e la definizione dei nuovi termini del Patto di Stabilità con un confronto tra le divergenti posizioni di Germania e Francia: la Germania vorrebbe introdurre l’obbligo di un aggiustamento minimo del 1% all’anno del debito in caso di deficit superiore al 3%, mentre la Francia è contraria a qualsiasi meccanismo automatico che potrebbe portare ad effetti pro-ciclici delle misure.

In vista un ulteriore rialzo dei prezzi

Dal punto di vista grafico, il range 4-5% di rendimento ha sistematicamente avviato una decisa reazione, confermandosi un livello discriminante di estrema  valenza. La successione dei tagli del rendimento  a partire dal picco di un anno fa a 4,92% depone a favore di un ulteriore rialzo dei prezzi. Un importante segnale di inversione (ovvero di ribasso dei rendimenti) arriverebbe con: 1) la discesa sotto il 4% di rendimento; 2) la discesa sotto 3,59% di rendimento, minimo di agosto. Si possono sfruttare sistematicamente rendimenti sopra il 4,0% per costruire una posizione sui BTP in ottica di lungo periodo. Segnali di forza, da accompagnare con incrementi delle posizioni sui BTP decennali, in caso di sfondamento al ribasso di area 3,50% di rendimento.

 

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