Fed, a Jackson Hole, Powell: "avanti sui tassi con cautela"
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AperturaEconomia Ven 25 agosto 2023

Fed, la stretta monetaria non è finita. A Jackson Hole, Powell: "avanti con cautela"

A Jackson Hole, per il numero uno della Fed, Powell "fare troppo poco potrebbe consentire il radicamento di un’inflazione superiore al target" Fed, la stretta monetaria non è finita. A Jackson Hole, Powell: "avanti con cautela" JEROME POWELL FEDERAL RESERVE FED
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

La Fed procederà con cuatela nella politica di rialzo dei tassi d’interesse

Ma l’inflazione negli Stati Uniti resta ancora troppo alta. Di conseguenza potrebbero essere necessari altri aumenti dei tassi d’interesse. E’ questo in estrema sintesi il pensiero del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha delineato uno scenario di politica monetaria ancora restrittiva. “Per riportare l’inflazione al 2% – ha spiegato Powell – sarà necessaria una fase di crescita sotto il trend dell’economia”. “L’economia non si sta raffreddando come da attese – ha aggiunto Powell – e questo potrebbe ostacolare ulteriori progressi sul fronte dell’inflazione e rendere necessari ulteriori rialzi” ha aggiunto. 

Nel suo intervento al tradizionale simposio dei banchieri centrali di fine estate a Jackson Hole, in Wyomin, Powell ha aggiunto che “fare troppo poco potrebbe consentire il radicamento di un’inflazione superiore al target e, in ultima analisi, richiedere che la politica monetaria estorca un’inflazione piu persistente dall’economia con un costo elevato per l’occupazione. Fare troppo potrebbe anche causare danni inutili all’economia. Come spesso accade, navighiamo tra le stelle sotto un cielo nuvoloso”. 

Gli ultimi dati non sono ancora favorevoli

Per il numero uno della Fed “l’attuale episodio di elevata inflazione e inizialmente emerso da una collisione tra una domanda molto forte e un’offerta limitata dalla pandemia. Quando il Federal Open Market Committee ha aumentato il tasso di riferimento a marzo 2022, era chiaro che la riduzione dell’inflazione sarebbe dipesa sia dalla risoluzione delle distorsioni senza precedenti della domanda e dell’offerta legate alla pandemia, sia dal nostro inasprimento della politica monetaria, che avrebbe rallentato la crescita della domanda aggregata, consentendo il tempo di recupero dell’offerta. Anche se queste due forze stanno ora lavorando insieme per ridurre l’inflazione, il processo ha ancora molta strada da fare, nonostante i dati recenti piu favorevoli” . 

In questa fase l’economia ancora non decolla. E l’inflazione va dominata. “Il lavoro della Fed è portare l’inflazione al target del 2% e lo faremo. Abbiamo portato avanti una stretta significativa nell’ultimo anno. Anche se l’inflaizone è scesa sul suo picco, resta ancora troppo alta. Siamo pronti ad alzare i tassi ulteriormente se appropriato e intendiamo mantenere la politica a un livello restrittivo fino a quando non avremo fiducia nel fatto che l’inflaizone si sta muovendo sostanzialmente verso il nostro obiettivo” ha chiarito il banchiere. 

La politica restrittiva proseguirà finche l’inflazione non scenderà

“Siamo attenti a possibili segnali che mostrano un raffreddamento dell’economia non come previsto: «quest’anno il pil è cresciuto sopra le attese e resta sopra il trend di lungo termine. I recenti dati sulla spesa dei consumatori sono risultati robusti. Inoltre dopo la forte decelerazione degli ultimi 18 mesi, il settore immobiliare mostra segnali di ripresa”, ha affermato Powell.

“Il riequilibrio del mercato del lavoro prosegue ma resta incompleto”, ha aggiunto Powell ribadendo che riportare l’inflazione al 2% richiederà un periodo di crescita economica sotto il trend e un ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro

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