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EconomiaPrimo piano Mer 04 gennaio 2023

Il governo attacca la Bce: a causa di Francoforte 20 miliardi di aiuti in meno per gli italiani

Il ministro Crosetto: perché la Bce in una situazione economica drammatica ha cambiato la politica di acquisto dei titoli pubblici? Il governo attacca la Bce: a causa di Francoforte 20 miliardi di aiuti in meno per gli italiani
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Cambio di politica sull’acquisto dei titoli di Stato

Non che i concetti espressi a Repubblica dal ministro della Difesa Guido Crosetto sugli errori della Bce siano nuovi. Però messi così e con questa tempistica hanno un significato diverso. Il senso è più meno questo: vero che contro l’inflazione non c’è altra arma che il rialzo dei tassi, ma a prescindere da una discussione sulla modalità dei rialzi, non si capisce davvero perché a Francoforte abbiano cambiato la politica sugli acquisti dei titoli di Stato europei in un momento già economicamente molto complesso. 

“Si tratta – spiega ancora Crosetto – di un cambio repentino che rischia di avere un effetto particolarmente negativo su di noi. L’Italia ha un debito pubblico altissimo, solo che questo fattore non ha pesato negli ultimi anni perché c’è stato il whatever it takes di Draghi. Le condizioni esterne, tassi, inflazione, allentamento dei parametri, sono state fantastiche, con la Bce che ha costruito un grandissimo ombrello sulle emissioni dei titoli”. Adesso invece è cambiato tutto.  

Quindi Crosetto evidenzia le conseguenze negative delle mosse della Bce sull’Italia. ”Basta guardare alla legge di bilancio: oltre venti miliardi in più rispetto allo scorso anno per pagare gli interessi sul debito pubblico – aggiunge – Senza inflazione e tassi si sarebbero fatti maggiori investimenti nell’economia e si sarebbe scongiurato l’aumento delle accise sulla benzina o il taglio della rivalutazione di alcune pensioni”.

C’è un problema di bilanciamento dei poteri e anche su questo punto il ministro Crosetto in passato non le aveva mandate a dire: ”L’Europa – evidenzia – deve porsi il tema di come coniugare le rilevanti decisioni politiche, assunte in modo indipendente dalla Bce e dall’Eba, con quelle che prendono la Commissione europea e i governi nazionali. Abbiamo lasciato a organismi indipendenti e che rispondono solo a sé stessi, la possibilità di incidere sulla vita dei cittadini e sull’economia, in modo superiore alla Commissione europea e soprattutto ai governi nazionali. È legittimo chiedersi quanto sia giusto?”.

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