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EconomiaIn evidenza Lun 09 ottobre 2023

Lagarde: "Il Fmi taglierà le stime crescita in tutto il mondo, tranne negli Usa"

La numero uno della Bce anticipa le stime del Fondo che saranno diffuse domani. "In Europa l'inflazione è in calo". Lagarde: "Il Fmi taglierà le stime crescita in tutto il mondo, tranne negli Usa"
Redazione Verità&Affari
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Lagarde anticipa il Fmi: taglierà le stime di crescita

“I tassi di interesse di riferimento della BCE hanno raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al tempestivo ritorno dell’inflazione al target”. Lo ha affermato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (Bce) in una intervista con il giornale francese La Tribune Dimanche.

Inflazione in calo

Con riguardo all’andamento dell’inflazione, ha detto che “è difficile spiegare che l’aumento dei prezzi stia rallentando. L’inflazione persiste, ma si sta attenuando e addirittura sta diminuendo costantemente. Questa è una buona notizia. Penso che i nostri sforzi abbiano avuto un ruolo in questo, così come alcune delle politiche economiche perseguite in Europa. Allo stesso tempo, la crescita si sta indebolendo, motivo per cui il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le sue proiezioni di crescita in tutto il mondo, ad eccezione degli Stati Uniti”.

Lagarde ha quindi anticipato quanto il Fondo monetario internazionale (Fmi) annuncerà nella giornata di domani, quando renderà note le sue ultime prospettive, dopo aver alzato a luglio le previsioni di quest’anno per la crescita mondiale.

Economia Usa più reattiva

A una domanda sulle differenze tra Usa ed Europa, Lagarde ha replicato: “La crescita potenziale negli Stati Uniti ha tradizionalmente superato quella dell’Europa o dell’area euro in media di quasi 1 punto percentuale. Non ha senso paragonarli: non si può paragonare un singolo paese con più paesi. L’area euro comprende 20 paesi diversi, 20 diverse politiche fiscali, 20 diverse tesorerie. Tanto per cominciare, gli Stati Uniti sono protetti dal dollaro, valuta di riferimento internazionale. L’economia statunitense è molto più reattiva e si adegua più rapidamente. E non è dipendente dall’energia, a differenza dell’Europa, che deve importare l’80% della sua energia”.

Crescita in aumento il prossimo anno

Tornando all’Europa, la numero uno della Bce vede “tre ragioni per cui non siamo pessimisti“. “Ci aspettiamo che i dati di crescita aumentino il prossimo anno – ha detto – L’inflazione è attualmente in forte calo. E il tasso di occupazione è più alto che mai in Europa, e si sta stabilizzando a quel livello. La grande domanda in questo momento riguarda le imprese. Accetteranno di assorbire parte degli aumenti salariali che saranno negoziati quest’anno e il prossimo ai loro margini – cosa che non è cambiata molto nel 2022? Questa è una domanda chiave”.

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