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AperturaEconomia Gio 30 novembre 2023

L'inflazione cala a sorpresa, possibili tagli dei tassi a inizio 2024

Nell'eurozona la corsa dei prezzi si ferma al 2,4% in novembre. In Italia +0,8% su base annua. Indicazioni positive anche dagli Usa L'inflazione cala a sorpresa, possibili tagli dei tassi a inizio 2024 INFLAZIONE NEL CARRELLO DELLA SPESA
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

L’inflazione cala a sorpresa

Una serie di dati positivi sull’inflazione sostengono le attese di una inversione di tendenza nelle politiche delle banche centrali e la possibilità di un taglio dei tassi sia in Usa che in Europa già nei primi mesi del 2024. La stretta monetaria della Bce produce però i suoi effetti sulla crescita, che continua a mostrare la sua debolezza. 

Lontani dal picco

L’inflazione nei 20 Paesi dell’eurozona è scesa al 2,4%, secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’agenzia statistica dell’Unione europea. Si tratta di un dato ben lontano dal picco del 10,6% dell’ottobre 2022, quando la crisi energetica ha fatto impennare i prezzi e affossato aziende e conti familiari. Anche in Italia l’inflazione scende ai minimi da marzo 2021, segnando a novembre un +0,8% su base annua, e una diminuzione dello 0,4% a livello mensile. Grazie al calo dei prezzi del carburante (meno 11,1%), alla diminuzione del prezzo degli alimentari (meno 7,5%) e al rapido aumento dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, l’inflazione è dunque diminuita.

I prezzi Usa

Crescono secondo attese invece le spese e i consumi delle famiglie americane, un dato utilizzato dalla Fed come misura dell’inflazione. Secondo il Bureau of Economic Analysis (Bea) degli Stati Uniti, i consumi personali (Pce) sono aumentati dello 0,2% a ottobre 2023 dopo il +0,7% del mese precedente e si confrontano con un +0,2% stimato dagli analisti. I consumi reali hanno decelerato al +0,2% da +0,3%. I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,2%, sotto il 0,4% registrato il mese precedente e contro il +0,2% atteso dagli analisti. Il Pce price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,2% su mese (rispetto al +0,2% atteso e +0,3% registrato il mese precedente) e del 3,5% su anno (+3,7% il mese precedente, +3,5% le attese).

Lagarde: banche solide aiutano la politica monetaria

C’era attesa anche per il discorso di Christine Lagarde, a Francoforte per il quinto forum sulla Vigilanza bancaria europea. Ma la numero uno della Bce non ha fornito indicazioni ulteriori rispetto al suo ultimo intervento di pochi giorni fa. Limitandosi a sottolineare come “la vigilanza unica ha aiutato a rendere la politica monetaria più efficace, perché un sistema bancario debole può complicare il nostro compito di stabilizzare l’inflazione – in entrambe le direzioni”.

Le attese di una fine imminente della stretta monetaria danno spunti ai mercati sulle due sponde dell’Atlantico. Positivi i mercati europei, con Milano che sale dello 0,4% verso la fine della seduta. Contrastati gli Usa, dove alla buona performance del Dow Jones (+0,67%) fa da contraltare il calo del Nasdaq (-0,3%) con l’S&P500 sostanzialmente piatto. 

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