Pensioni, Meloni punta su «Quota 41»: uscite da 61-62 anni
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Economia Mer 26 ottobre 2022

Pensioni, Meloni punta su «Quota 41»: uscite anticipate da 61-62 anni

Corsa contro il tempo sul fronte pensioni. Il governo Meloni accelera su Quota 41, uscite anticipate da 61-62 anni. Pensioni, Meloni punta su «Quota 41»: uscite anticipate da 61-62 anni
Maurizio Cattaneo
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Maurizio Cattaneo

L’intervento sulle pensioni del governo Meloni

Corsa contro il tempo sul fronte pensioni. A fine anno, infatti, scadono contemporaneamente tre vie d’uscita anticipata: Quota 102, Opzione donna e Ape sociale. E senza interventi dal primo gennaio si torna alla Legge Fornero integrale. Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento ha detto che «tutele adeguate vanno riconosciute anche a chi dopo una vita di lavoro va in pensione o vorrebbe andarci».

Secondo la premier «la priorità per il futuro sarà un sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni e chi percepirà l’assegno solo in base al regime contributivo». Il premier starebbe pensando di partire dal disegno di legge depositato da Walter Rizzetto ancora nel 2018, nato con l’ obiettivo di facilitare la flessibilità in uscita con meccanismi compatibili con la tenuta del sistema previdenziale.

Le ipotesi

Ma da quel disegno di legge molte cose sono cambiate e, oggi le ipotesi sono diverse: c’è una «quota 41» (quella che sembra prevalere) con 61 o 62 anni di età, o una versione flessibile con la nascita di Quota 103. Oppure l’Opzione Uomo con ricalcolo contributivo dell’assegno. Infine, l’uscita a 62 anni con penalizzazione retributiva fino ai 66. Da tenere conto anche di una analisi diffusa recentemente dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, categoria di cui la neo-ministra Calderone era al vertice, in cui si fa riferimento a una Quota 100 o 102 “flessibile”, una condizione che dovrebbe consentire l’uscita dei lavoratori di età compresa tra i 61 e i 66 anni con almeno 35 anni di contributi.

Di questa soluzione, secondo lo stesso studio, potrebbe fruire una platea di 470mila lavoratori a cui verrebbe evitato lo “scalone. Al momento la strada che sembra più facilmente percorribile sarebbe quella di un’operazione in più tappe che nella fase iniziale (nel 2023) veda Quota 41 associata a un requisito anagrafico minimo: 61 o 62 anni. Il disegno di Legge Rizzetto prevedeva un taglio massimo dell’assegno dell’8%. Oggi c’è chi avanza l’ipotesi che, almeno in un primo tempo, ci potrebbe essere pari e patta. In realtà una decurtazione in base agli anni di anticipo previdenziale sarebbe inevitabile.

La corsa

Il dossier arriverà immediatamente sul tavolo della ministra del Lavoro Marina Calderone. Mentre i sindacati, ma non solo, premono per una soluzione entro la fine dell’anno. Perché altrimenti scatterebbe il ritorno della Legge Fornero in versione integrale e cioè si dovrà lasciare il lavoro a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) e 41 e 10 mesi (donne). Una legge superata con la sperimentazione triennale di Quota 100 che prevedeva la possibilità del pensionamento anticipato con almeno 64 anni d’età e 38 di contributi.

In realtà questa opportunità non era stata colta da molti: secondo alcune previsioni, le uscite saranno circa 10mila mentre il governo ne aveva stimate 16.800. A fine dicembre scade anche Opzione donna che permette di andare in pensione alle lavoratrici con 58 anni d’età (59 le autonome) e 35 anni di contributi raggiunti nel 2021. Fine corsa anche per l’Ape sociale che permette di uscire a 63 anni d’età e, a seconda dei casi, 30 o 36 anni di versamenti.

L’obbiettivo

Nei giorni scorsi il presidente dell’Inps Pasquale Tridico aveva promosso l’Opzione uomo di Giorgia Meloni. «Va nella giusta direzione, anche se l’equivalente in vigore per le donne, Opzione Donna, è stata scelta solo dal 25% della platea» aveva detto Tridico aggiungendo che la strada è la stessa «di Draghi». Critica invece la reazione della Cgil. L’obbiettivo è comunque quello di mantenere sotto il miliardo il costo nel 2023 del pacchetto previdenziale visto anche lo sguardo vigile dell’Europa.

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