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AperturaEuropa Mer 06 dicembre 2023

Casa green, domani riunione decisiva del trilogo europeo. In Italia 5 milioni di edifici da riqualificare

La Ue ha delineato una cornice più flessibile, ma sempre con l’ambizioso obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050. Casa green, domani riunione decisiva del trilogo europeo. In Italia 5 milioni di edifici da riqualificare EDILIZIA CASA GREEN 2030 BALCONE BALCONI DANNEGGIATO DANNEGGIATI DIRETTIVA UE EFFICIENTAMENTO ENERGETICO ABITAZIONE ABITAZIONI DA RISTRUTTURARE PERDITA INTONACO OPERAI
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

E’ attesa per domani la riunione del trilogo europeo, composto da Parlamento, Consiglio e Commissione, per delineare il testo relativo al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Da sottolineare che gli iniziali propositi di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033 sono stati esclusi. La direttiva prevede comunque l’implementazione di traguardi intermedi entro il 2050, con valutazioni quadriennali a partire dal 2030. In questo modo l’Europa ha delineato una cornice più flessibile, che concede una maggiore discrezionalità agli stati membri ma sempre con l’ambizioso obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050.

Concentrare gli sforzi di miglioramento

Per quanto riguarda l’Italia, si prevede che circa 5 milioni di edifici residenziali, su un totale di 12 milioni, saranno identificati come prioritari per interventi di riqualificazione. Questa selezione mira a concentrare gli sforzi di miglioramento dell’efficienza energetica su un significativo segmento abitativo, contribuendo così a promuovere standard più sostenibili nel settore edilizio.

Nello specifico, la direttiva Ue case green impone che ogni Stato indichi il numero di edifici e unità immobiliari da ristrutturare annualmente, contribuendo in modo tangibile al miglioramento dell’efficienza energetica complessiva. Il miglioramento dell’efficienza energetica non si concentrerà esclusivamente sugli edifici di nuova costruzione, ma includerà anche quelli già esistenti. Ciò permetterà di ridurre l’utilizzo medio di energia primaria, valutando il consumo al metro quadrato degli edifici in maniera retroattiva, a partire dal 2030.

È essenziale sottolineare che, in contrasto con la versione precedente, la direttiva presenta un vantaggio considerevole: inizialmente, gli obiettivi di riqualificazione dovevano essere implementati entro un periodo molto breve, con l’obbligo teorico di elevare milioni di immobili dalle classi energetiche più basse (F e G) al livello minimo della classe E entro il 2030. L’attuale formulazione della Direttiva offre più tempo per attuare tali interventi ma i dettagli del calendario emergeranno solo dopo la valutazione del testo risultante dalla riunione di domani.

Avere edifici ecosostenibili sarà sempre più importante

Infatti i mutui green hanno già tassi di 25 punti base più bassi rispetto ai tradizionali. Dalle rilevazioni su MutuiOnline.it si può capire, in maniera pratica, la convenienza dei mutui green rispetto ai tradizionali. Prendendo  in considerazione un tasso fisso, che al momento rappresenta il 96% delle richieste, per  un mutuo da 200mila euro, trentennale, richiesto da un quarantenne residente a Milano, la migliore offerta di mutuo tradizionale vede una rata pari 932  euro. Se si guarda, per gli stessi parametri, a un mutuo green, la rata ben è 35 euro al mese inferiore, pari a 897 euro). E la differenza sugli interessi totali è di circa 12.500 euro.

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