Per la figlia di Putin un visto italiano per venire in Europa
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Europa Sab 27 agosto 2022

Per la figlia di Putin un visto italiano per venire in Europa per il marito

La moglie è Katerina Tikhonova, una delle figlie di Vladimir Putin, che ha visitato spesso il marito in Germania. Per la figlia di Putin un visto italiano per venire in Europa per il marito
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il visto per la figlia di Putin

«Ragioni familiari». Con questa motivazione nell’aprile scorso Igor Zelenski, numero uno del Bayerische Staatballet, ha lasciato il suo incarico a Monaco dove viveva dal 2016. La moglie è Katerina Tikhonova, una delle figlie di Vladimir Putin, che ha visitato spesso il marito in Germania e viaggiato con lui in Europa grazie a un visto italiano.

Una inchiesta pubblicata ieri da Der Spiegel, Occrp e dalla testata russa iStories ha rivelato i movimenti della figlia di Putin, ex ballerina di rock ‘n roll acrobatico, nota in Russia per i numerosi interventi su temi scientifici anche in tv ma il cui rapporto con Putin non è mai stato ufficializzato. La Tikhonova, secondo l’inchiesta, è legata al noto ballerino – si è esibito anche alla Scala – dopo il divorzio dal primo marito, Kirill Shamalov. Quest’ultimo è il figlio di uno dei più cari amici di Putin ed è diventato miliardario dopo il matrimonio con Tikhonova.

Noto ballerino

Dopo il divorzio da Shamalov, Katherina si è legata a Zelensky, ballerino russo molto noto anche all’estero. I due sarebbero sposati da quattro anni e avrebbero anche una figlia, ma il loro legame è emerso sulla stampa solo nel maggio scorso e mai confermato ufficialmente. La riservatezza di Putin sulla famiglia è ossessiva. Esistono pochissime foto di Putin con Katherina e Maria, l’altra figlia, e la loro vita privata è rimasta a lungo un segreto. L’inchiesta rivela che per i suoi viaggi per raggiungere il marito, la Tikhonova sarebbe stata accompagnata da uomini dei servizi di sicurezza del Cremlino.

L’inchiesta ha permesso di ricostruire che la donna, per entrare in Europa, avrebbe utilizzato il visto ITA031963667, rilasciato dalle autorità italiane. I servizi di sicurezza hanno notato l’ingresso della donna soltanto nel 2019, e in modo casuale. Dei viaggi della donna – in Germania per principio non si registrano gli ingressi e i servizi non sono addetti a registrare spostamenti dei figli dei despoti stranieri, rileva fra l’altro Spiegel – è emerso dalla ricostruzione di documenti di prenotazione, copie di passaporti e dati di passeggeri filtrati clandestinamente dall’apparato della sicurezza russa. La Tikhonova avrebbe viaggiato anche in varie città inFrancia, Svezia e Italia, mentre ocn il marito erano soliti trascorrere il week end nelle Prealpi bavaresi.

Polemiche in Germania

La rivelazione ha sollecitato le critiche di un esponente dell’Spd, Sebastian Fiedler, parlamentare ed esperto di affari interni. «Il caso è un esempio illustre del fatto che nei decenni scorsi non abbiamo sviluppato alcuna strategia per contrastare gli agenti russi e le loro attività. E non possiamo andare avanti così», afferma. Secondo Fiedler, le forze dell’ordine tedesche devono poter essere più operative nei confronti di un regime che ha scatenato una guerra in Europa.

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