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AperturaEuropa Mer 22 novembre 2023

Ue, dal Parlamento primo via libera al regolamento Imballaggi

Oltre 500 emendamenti, per alcuni convergenza destra-sinistra. La contrarietà del governo italiano. Il testo al Consiglio. Ue, dal Parlamento primo via libera al regolamento Imballaggi
Redazione Verità&Affari
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Imballaggi, primo via libera del Parlamento Ue

Primo voto favorevole del Parlamento europeo al regolamento Imballaggi. L’europarlamento ha approvato la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento, volta a ridurre, riutilizzare e riciclare gli imballaggi di plastica nell’Ue. Un provvedimento che ha visto la contrarietà del governo italiano, che contesta in particolare le ricadute che avrebbe sulla filiera degli imballaggi in plastica. Nel voto in commissione le forze politiche italiane si sono divise. Ma in plenaria, dove sono stati presentati oltre 500 emendamenti, su alcune misure si è realizzata la convergenza tra sinistra e destra. Ad esempio, per le norme che riguardano il settore della ristorazione e degli alberghi. Alla votazione finale, su 625 votanti 426 si sono espressi a favore, 125 contrari e 74 astenuti. Ora è il Consiglio Ue che dovrà definire la sua posizione negoziale, probabilmente nella seduta del 18 dicembre.

Cosa prevede la proposta

Il testo approvato dal Parlamento comprende una serie di proposte per rendere gli imballaggi più facili da riutilizzare e riciclare, per ridurre gli imballaggi e i rifiuti non necessari e per incoraggiare l’uso di contenuti riciclati. I deputati vogliono vietare la vendita di borse di plastica molto leggere, a meno che non siano necessarie per motivi igienici, e l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” come i PFAS.

La proposta negoziale approvata dal parlamento prevede inoltre che i consumatori possano portare con sé il proprio contenitore per cibi e bevande da asporto. Nel 2018 l’imballaggio ha generato nell’Ue un fatturato di 355 miliardi di euro. Si tratta di una fonte di rifiuti in continua crescita, il totale dell’Ue è passato da 66 milioni di tonnellate nel 2009 a 84 milioni di tonnellate nel 2021. Nel 2021, ciascun europeo ha generato 188,7 kg di rifiuti di imballaggio all’anno, una cifra che si prevede aumenterà fino a 209 kg nel 2030 senza misure aggiuntive.

Il piano per la riduzione

Il Parlamento ha sostenuto obiettivi generali di riduzione degli imballaggi proposti nel regolamento: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040. I deputati hanno poi proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040). I deputati vogliono vietare la vendita di sacchetti di plastica molto leggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo. Vogliono inoltre limitare fortemente l’uso di alcuni formati di imballaggio monouso, le confezioni in miniatura degli hotel per i prodotti da toilette e le pellicole termoretraibili per le valigie negli aeroporti. Per prevenire effetti negativi sulla salute, i deputati chiedono di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche per- e polifluorurate o PFAS) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto con gli alimenti. 

Le norme adottate dai deputati prevedono che tutti gli imballaggi siano riciclabili e rispondano a una serie di criteri rigorosi. Sono previste alcune eccezioni temporanee, ad esempio per gli imballaggi alimentari in legno e cera. I deputati vogliono infine che i Paesi dell’Ue garantiscano la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.

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