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ApprofondimentiFamiglie Ven 14 luglio 2023

Casa e bollette, le spese "obbligate" assorbono oltre il 40% dei consumi delle famiglie

La ricerca dell'Ufficio Studi Confcommercio: l'impatto della componente energia e i riflessi sulla crescita del Pil Casa e bollette, le spese "obbligate" assorbono oltre il 40% dei consumi delle famiglie Il balzo dell'inflazione si è tradotto in una stangata sulle famiglie
Redazione Verità&Affari
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Oltre il 40% dei consumi va per le spese obbligate

Le spese “obbligate” assorbono oltre il 40% dei consumi delle famiglie e questa percentuale è destinata a restare elevata anche nel prossimo futuro. Dopo due anni eccezionali – 2021 e 2022 – l’economia italiana, secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, è entrata in una fase di rallentamento, con una variazione percentuale del Pil nulla o quasi nel secondo trimestre dell’anno in corso.

I costi per l’abitazione

Un rallentamento distribuito tra tutte le componenti della domanda, a partire dai consumi. Compressi dalle dinamiche inflazionistiche e dall’aumento delle spese obbligate sui bilanci familiari, cresciute quasi esclusivamente per la componente energetica. Infatti, dopo il livello record del 42,7% toccato l’anno scorso, nel 2023 la quota di spese obbligate sul totale dei consumi delle famiglie rimane elevata (41,5%). Con un incremento dell’incidenza di quasi 5 punti dal 1995 ad oggi, e non sembra destinata a tornare sotto il 40%. Su un totale di oltre 21mila euro pro capite di consumi all’anno, per le spese obbligate se ne vanno 8.755 euro (circa 100 euro in più rispetto al 2019). Tra queste spese, la quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (5.062 euro) al cui interno un peso rilevante viene dall’aggregato energia, gas e carburanti con 1.976 euro. Valore che, nella media del 2023, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,4%.

Il peso della componente energia

Ad amplificare la dimensione delle spese obbligate è la componente prezzi. Tra il 1995 e il 2023, infatti, mentre il prezzo medio dei beni commercializzabili è cresciuto di quasi il 53%, il prezzo delle spese obbligate è aumentato del 120%. Con la componente energia aumentata addirittura di quasi il 175%. E’ evidente, spiega l’Ufficio Studi Confcommercio, che queste tendenze riducono il benessere e dei consumatori e frenano la propensione al consumo con inevitabili effetti depressivi sulle già deboli dinamiche del Pil. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023.

L’impatto sul Pil

“Emergono – commenta la nota dell’associazione – alcune questioni di cruciale importanza per capire l’evoluzione non solo e non tanto dei consumi quanto dell’economia italiana nel complesso. Si può ammettere che nel lungo periodo l’attenzione all’ambiente domestico sia cresciuta e così le spese relative all’abitazione. Compresa la diffusione di impianti di condizionamento e riscaldamento, e quindi dei relativi consumi energetici. Tuttavia, dopo lo shock energetico, la quota di spese obbligate nel complesso non sembra riportarsi ai livelli del 2019. Il 41,5% stimato per l’anno in corso potrebbe indicare che, in termini strutturali, difficilmente si ritornerebbe sotto il 40% per le spese obbligate. Per definizione, questa tendenza ridurrebbe il benessere e la libertà dei consumatori, disincentivando la crescita della propensione al consumo e, quindi, ai consumi, e, infine, ciò avrebbe effetti depressivi sulle dinamiche già stentate del prodotto lordo”.

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