Coldiretti, 6 miliardi di danni per la siccità. Rischio rincari
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ApprofondimentiFamiglie Mar 18 luglio 2023

Coldiretti, 6 miliardi di danni per la siccità. Rischio rincari dietro l'angolo

Dall'assemblea Coldiretti l'allarme sui danni provocati dalla siccità. La richiesta al governo: più fondi per aiutare le famiglie Coldiretti, 6 miliardi di danni per la siccità. Rischio rincari dietro l'angolo Ettore Prandini
Redazione Verità&Affari
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La siccità ha provocato sei miliardi di danni

La produzione di grano è calata del 10%, il raccolto di miele del 70%. In difficoltà ci sono anche i frutteti con le ciliegie in calo del 60% per l’alluvione che ha colpito la Romagna, la fruit valley italiana, ma anche per le piogge intense in Puglia e Campania. Il quadro che emerge dall’assemblea della Coldiretti è decisamente a tinte fosche. E non promette niente di buono per i consumatori già alle prese con l’inflazione alle stelle e i rincari dei tassi d’interesse che pesano sul bilancio familiare. 

“Il caldo torrido sta bruciando la frutta e verdura nei campi con ustioni che provocano perdite, dall’uva ai meloni, dalle angurie alle albicocche, dai pomodori alle melanzane” secondo il primo monitoraggio della Coldiretti. “La morsa del caldo sta facendo danni a macchia di leopardo lungo la penisola con gli agricoltori che cercano di correre ai ripari ombreggiando i prodotti, anche attraverso erba e foglie come barriere naturali” sottolinea l’associazione dei produttori agricoli guidata da Ettore Prandini.

“Le scottature da caldo danneggiano in maniera irreversibile frutta e verdura, fino a renderle invendibili. Si cerca di anticipare il raccolto quando possibile. Si provvede al diradamento dei frutti sugli alberi, eliminando quelli non in grado di giungere a maturazione, per cercare di salvare almeno parte della produzione. Ma il caldo torrido ostacola pure le operazioni agronomiche e di raccolta che devono essere sospese nelle ore più bollenti per tutelare la salute dei lavoratori mentre diventa impossibile lavorare nelle serre” spiegano dalla Coldiretti.  

Più fondi per aiutare le famiglie contro l’inflazione record

Per Coldiretti, vista la situaziuone, “per salvare la spesa degli italiani costretti a tagliare del 5% in quantita il cibo acquistato nel 2023 per effetto dell’aumento dei prezzi è necessario aumentare i fondi destinati ai contratti di filiera nell’ambito del Pnrr”. Nell’ambito dell’assemblea annuale dell’associazione, Prandini ha ricordato gli aumenti record registrati negli ultimi tempi. 

I prezzi di cibi e bevande sono balzati dell’11% a giugno con l’inflazione alimentare più alta mai registrata negli ultimi 40 anni. I ricari hanno costretto gli italiani a spendere quasi 4 miliardi in piu per mangiare. E questo, secondo l’analisi della Coldiretti, volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +9% nei primi cinque mesi nelle vendite in valore, il piu elevato tra gli scaffali del dettaglio. “Il risultato dei discount  evidenzia la difficolta in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi piu bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti” prosegue l’associazione. 

La filiera del cibo va tutelata

A questo fine il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano hanno proposto la candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco. Come ha ricordato Coldiretti, il Made in Italy a tavola, coinvolge dal campo al piatto 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. In totale impiega 4 milioni di persone.

Si tratta di una rete diffusa lungo tutto il territorio che quotidianamente rifornisce i consumatori italiani e stranieri in ogni parte del pianeta. Non a caso con un balzo del +9% è record storico per le esportazioni alimentari Made in Italy nel 2023 secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero relativi ai primi quattro mesi dell’anno che vedono le esportazioni alimentari in aumento sul record annuale di 60,7 miliardi fatto registrare nel 2022.

La ristorazione italiana vale 205 miliardi

“Tra i principali mercati di riferimento per i prodotti italiani, nel 2023 – sottolinea la Coldiretti – sono cresciute di più le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 17% davanti alla Germania (+10%), Gran Bretagna (+10%) e Stati Uniti (+3%). La ristorazione italiana è la più diffusa e apprezzata nel mondo con un valore che raggiunge i 205 miliardi di euro e registra i maggiori livelli di penetrazione negli Usa, con il 33% del totale dei ristoranti, e in Brasile (28%), ma ottimi risultati si raggiungono anche in Francia (22%), Spagna (24%), India (24%), Germania (16%), Cina (14%), Corea del Sud (12%) e Regno Unito (11%) secondo l’analisi della Coldiretti sul Foodservice Market Monitor 2022 di Deloitte” conclude Coldiretti. 

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