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FinanzaPrimo piano Dom 08 gennaio 2023

Governo , banche e bocconiani, aumenta il pressing sulla Bce: stop al rialzo dei tassi o l'economia crolla

Dopo le parole di Crosetto anche il presidente dell'Abi Patuelli e prof della Bocconi chiedono alla Bce di non proseguire con la stretta Governo , banche e bocconiani, aumenta il pressing sulla Bce: stop al rialzo dei tassi o l'economia crolla Guido Crosetto
Redazione Verità&Affari
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L’intervista al ministro Crosetto

La pietra nello stagno l’aveva gettata il ministro della Difesa Guido Crosetto. Suscitando le critiche dell’opposizione e non solo aveva evidenziato come la Banca Centrale Europea avesse troppo potere e che gli errori commessi in questi anni ci stavano mettendo in pericolo. “Non sta a me giudicare – aveva evidenziato in un’intervista a Repubblica – ma non serve un premio Nobel, basta il buonsenso di una massaia, per capire che alcune decisioni provocano effetti negativi perché amplificano la crisi. Quando Draghi lanciò il whatever it takes la situazione economica e sociale era enormemente migliore di quella a cui stiamo andando incontro. A maggior ragione oggi non c’era alcuna ragione per una stretta e non si capiscono i motivi di uno stravolgimento della politica sugli acquisti dei titoli di Stato”.

Apriti cielo. A poche ore dalle parole del ministro è arrivata una raffica di dichiarazioni di esponenti del mondo politico ed economico che ne evidenziavano la pericolosità. “Questa intervista di Guido Crosetto è demenziale e pericolosa. Demenziale da un punto di vista tecnico – la Bce deve contrastare l’inflazione che mangia i salari e le pensioni – pericolosa perché riesuma tutto l’arsenale di fesserie sovraniste antieuropee. Sembra Borghi”. Il leader del leader di Azione Carlo Calenda è quello che le sintteizza al meglio.

Alla provocazione del co-fondatore di Fratelli d’Italia hanno però fatto seguito le parole di altri figure influenti dell’economia italiana che non possono essere tacciate di avere degli interessi politici. A stretto giro, infatti, era stata la volta del presidente dell’Abi (l’associazione che rappresenta le banche italiane) a rimarcare, anche se con toni più felpati, gli stessi concetti espressi di Crosetto. “La Bce fermi il rialzo dei tassi – ha chiesto Antonio Patuelli – I modelli matematici debbono essere confrontati man mano con i dati reali. Tra fine anno e inizio 2023 i prezzi del gas in Europa sono fortemente scesi, è quindi indispensabile aggiornare le previsioni”.
Mentre nelle ultime ore anche Massimo Amato, professore associato di Storia finanziaria alla Bocconi, si è mosso sullo stesso crinale.

La Bce – è il senso delle sue esternazioni – preveda uno stop alla stretta monetaria perché ha effetti recessivi e non sempre è la risposta più azzeccata contro i rialzi dell’inflazione. “L’inflazione nell’Unione Europea – ha spiegato – non è la stessa degli Usa, è un’inflazione per lo più legata ai costi e che sta seguendo l’andamento dei costi energetici”. Nella sostanza non è un’inflazione che si può trattare solo con una stretta monetaria. “La mossa della Bce può essere giustificata con il bisogno di allinearsi agli Usa perché il rialzo dei tassi attrae capitali” osserva Amato, sottolineando che è giusto “non fare esplodere l’inflazione ma è necessario anche evitare una recessione visto che lo strumento monetario è recessivo e l’Ue non viene da 10 anni di prosperità ma di depressione”. Dunque, conclude “sarebbe meglio fermare la stratta monetaria appena possibile”.

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