Big Tech al galoppo, siamo di fronte ad una nuova bolla?
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FinanzaIn evidenza Mar 12 dicembre 2023

Big Tech al galoppo, si rischia una nuova bolla tecnologica?

L'attenzione degli investitori è indubbiamente concentrata sui "Magnifici Sette": Amazon, Apple, Alphabet, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla. Big Tech al galoppo, si rischia una nuova bolla tecnologica?
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Il mercato azionario degli Stati Uniti potrebbe essere di fronte ad una nuova bolla tecnologica. Secondo l’analisi condotta dal fondo di investimenti BA Beutel Goodman US Value, infatti, l’attenzione degli investitori è indubbiamente concentrata sui “Magnifici Sette”: Amazon, Apple, Alphabet, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla. Queste aziende hanno attualmente valutazioni molto elevate che fanno pensare a una nuova bolla tecnologica. Si tratta di società fondamentalmente solide, ma in cui il divario tra i titoli growth e value, in questo momento, è così ampio come non lo è stato dal 2000. I Magnifici Sette, che stanno guidando la maggior parte della performance del mercato, hanno valutazioni pari a 27 volte gli utili, mentre l’indice Russell 1000 Value era pari a circa 15 volte gli utili a fine settembre.

“Riteniamo che questo divario sia insostenibile e che possa portare a una ripresa dei titoli value o a una riduzione delle valutazioni dei titoli growth”, è il giudizio espresso da Rui Cardoso, co-portfolio manager di BA Beutel Goodman US Value. Le basi del rischio “A nostro avviso – ha spiegato l’analista –, questa bolla si basa sulle valutazioni e non sui fondamentali. Le attività di queste società stanno andando abbastanza bene, ma con la maturazione di questi mercati (Apple, ad esempio, nella vendita di telefoni cellulari), sarà probabilmente più difficile per loro guadagnare ulteriori quote di mercato. La loro posizione è ormai così dominante che sarà difficile per loro crescere nei prossimi dieci anni come hanno fatto negli ultimi dieci. Eppure, il multiplo di queste aziende è più alto di quello di dieci anni fa. Questo, a nostro avviso, non è corretto”.

Quando il mercato si rende conto che i mercati finali stanno diventando maturi, è probabile che i multipli diminuiscano. È quello che è successo nei primi anni 2000. Ma il mercato potrebbe anche scendere rapidamente, se si verificasse uno shock esterno che ancora non vediamo: ad esempio, la spesa per il cloud rallenta molto più rapidamente di quanto gli investitori si aspettino, o l’ascesa di nuovi disruptor, sono entrambe delle possibilità. (Teleborsa) 

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