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FinanzaPrimo piano Mar 19 settembre 2023

Mediobanca sceglie la lista con Nagel e Pagliaro

il comitato nomine stila la lista per confermare i vertici: si va allo scontro con Delfin. Attesa per la decisione del Mef sul Ddl Capitali Mediobanca sceglie la lista con Nagel e Pagliaro Alberto Nagel ceo di Mediobanca
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Nessun accordo con Delfin

Nessun accordo in extremis. Come ormai nelle ultime ore sembrava scontato, non c’è stata intesa tra i vertici di Mediobanca e il primo azionista, Delfin, per la presentazione di una lista unica per il consiglio di Piazzetta Cuccia. Nodo della discordia? Diversi i punti in discussione. Ma sembra che la lunga trattativa si sia arenata sul nome del presidente, Renato Pagliaro. E sulla richiesta della holding finanziaria della famiglia Del Vecchio di discontinuità rispetto a un tandem, quello formato con l’amministratore delegato Alberto Nagel, che da anni ha le redini del comando della banca. Il nulla di fatto è stato sancito dal comitato nomine di Mediobanca che ha messo a punto una lista di candidati del cda in vista del rinnovo dei vertici. Che sarà sottoposta mercoledì all’approvazione del board. Lista che ovviamente non prevede rappresentanti di Delfin. E sembra neanche consiglieri che possano minimamente essere condivisi dalla minoranza. Conferma invece Pagliaro e Nagel nelle posizioni di presidente ed amministratore delegato e Saverio Francesco Vinci come direttore generale.

Lista lunga o lista corta?

Il comitato ha lavorato insieme alla lead independent director Angela Gamba per individuare i profili adatti a sostituire i 4 consiglieri uscenti che hanno raggiunto i limiti di età. Ovvero Maurizia Angelo Comneno, Maurizio Carfagna, Maurizio Costa ed Elisabetta Magistretti. Per il momento, secondo quanto si apprende, Delfin resta in una posizione attendista. Valuterà la lista del cda e in base a essa deciderà il da farsi. Vale a dire se presentare una propria lista corta (con quattro nomi) oppure lunga (fino a sette). Gli azionisti di minoranza hanno infatti tempo fino al 3 ottobre. Al di là della decisione sulla lista corta o lunga, sembra ormai certo che in assemblea (prevista per il 28 ottobre) andrà in scena un confronto tra la lista del consiglio di amministrazione e quella di Delfin che avrà l’appoggio di Caltagirone, l’altro azionista forte di Mediobanca con il 10% circa delle quote.

Il Ddl Capitali

Resta da capire quale sarà il livello dello scontro. Che sarebbe ovviamente più forte in caso di presentazione di una lista «lunga» da parte del primo azionista, che ha quasi il 20% di Mediobanca. Se Delfin ottenesse la maggioranza del voto assembleare si potrebbe, infatti, arrivare a un consiglio di amministrazione spaccato a metà. Con 7 rappresentanti di Delfin, 7 del board uscente e 1 di Assogestioni. Intanto monta l’attesa per le nuove regole che potrebbero arrivare dal Parlamento proprio in riferimento alle liste presentate dal consiglio di amministrazione. In commissione Finanze al Senato è infatti iniziato l’iter di conversione in legge del Ddl Capitali. Provvedimento che ha l’obiettivo di attrarre i capitali, anche quelli stranieri, in Italia.

Un emendamento dei relatori ha indicato alcuni paletti alla lista del consiglio di amministrazione. Si prevede, tra le altre cose, che il 49% dei consiglieri spetti agli azionisti di minoranza che raccolgono più del 20% dei voti. Mentre alla lista del consiglio di amministrazione vincente vada il 50% più uno dei consiglieri. Il testo però potrebbe essere corretto con un ulteriore intervento del ministero dell’Economia. Il termine per presentare i cambiamenti agli emendamenti dei relatori, Dario Damiani (Forza Italia) e Fausto Orsomarso (Fdi), scadeva ieri alle 12 ed è stato prorogato a domani. La decisione potrebbe riguardare anche altri dossier molto caldi: a partire da Generali per arrivare a Tim.

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