E adesso per le aziende italiane arriva il metaverso on demand
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Approfondimenti/Futurismi
ApprofondimentiFuturismi Lun 18 luglio 2022

E adesso per le aziende italiane arriva il metaverso on demand

Il 30 per cento del campione vorrebbe sperimentare un’esperienza immersiva, per esempio nel metaverso. Opportunità per le aziende italiane. E adesso per le aziende italiane arriva il metaverso on demand Visori per entrare nel Metaverso
Marco Morello
di 
Marco Morello

Il metaverso in Italia

Di dati e sproloqui sulle potenzialità del metaverso se ne trovano ovunque. Giusto per citarne un paio, dando una qualche misura: secondo McKinsey, a livello globale, l’intero fenomeno potrebbe arrivare a valere fino a 5 mila miliardi di dollari entro il 2030. Il sottinteso? Sarà talmente enorme, così gigantesco, che è ormai impossibile ignorarlo, fingere che siano chiacchiere di sottofondo. E infatti, da una ricerca appena presentata da EY e condotta su 2.500 famiglie italiane per analizzarne l’atteggiamento nei confronti della tecnologia, è emerso che il 30 per cento del campione vorrebbe sperimentare un’esperienza immersiva, per esempio nel metaverso. Ecco: non solo i nostri connazionali ne hanno sentito parlare, ma avrebbero piacere di provarlo. Ci farebbero volentieri un giro dentro,

Le opportunità del metaverso per le aziende

Ribaltando la prospettiva, è evidente come si apra una frontiera inedita per le aziende, che da sempre bramano orizzonti per intercettare il pubblico. E, nell’altrove digitale e interattivo, in questo abbozzo di futuro, vogliono per prima cosa orientarsi. Trovare una bussola e una direzione: «Nel nostro panorama industriale, non tutte le organizzazioni hanno le competenze necessarie a sviluppare soluzioni di questo tipo in casa e devono rivolgersi a partner in grado di supportarli per questa necessità», conferma Antonio Squeo, Chief innovation officer di Hevolus Innovation.

La società pugliese è tra le prime in Italia a essersi specializzata proprio in questo: nel costruire luoghi che sposino dinamiche d’interazione tradizionali e intangibili, il famoso phygital. Aggiungendoci la possibilità di tuffarsi in estensioni di bit della vita quotidiana.

Come partner internazionale di Microsoft per la realtà mista, tra le prime a usare la piattaforma Qualcomm Snapdragon Spaces per edificare ambienti abitabili in 3D, Hevolus Innovation si candida dunque a risolvere un problema inedito, una necessità molto contemporanea e in espansione: «Siamo in grado di offrire ai nostri clienti metaversi enterprise, per far vivere ai loro utenti esperienze immersive del tutto nuove fruibili anche via web e quindi accessibili a tutti». Niente caschi, visori, altri orpelli: per chiunque lo desideri, si spalanca l’opportunità di un immediato giro di prova. Detto senza troppi giri di parole: se un’impresa non ha l’expertise per avventurarsi in questa prateria di opportunità e complessità, può chiedere aiuto all’esterno. Meglio ancora, facendosi confezionare un progetto su misura. A tale scopo, Hevolus Innovation ha sviluppato una sua piattaforma, Hverse, che supporta una traduzione in 27 lingue per rendere il metaverso davvero globale e funzionale su ogni tipo di dispositivo, sia fisso che mobile.

Ci sono già alcuni casi concreti. Squeo prende a parametro quello della multinazionale Würth Italia, che ha un vasto catalogo di articoli per artigiani, professionisti, aziende: «Abbiamo realizzato un metaverso da integrare nel portale di e-commerce, per trasformare la customer experience in modo semplice e sostenibile». Ovvero, nella pratica: «Consente al visitatore di vedere il prodotto nelle sue dimensioni reali, in 3D, esattamente nello spazio in cui si troverebbe durante una visita in showroom e questa esperienza offre un’idea estremamente accurata di come si adatterà allo spazio reale. Ma non si tratta solo di una vetrina virtuale e interattiva: è un’architettura immersiva composta da un ampio ingresso, una sala conferenze, sale riunioni private e padiglioni espositivi, a cui i visitatori possono accedere con il proprio avatar personale per incontrare rappresentanti dell’azienda, effettuare meeting, partecipare ad attività di formazione, interagire a distanza per la presentazione di prodotti e per la condivisione di progetti e impianti».

Resta da capire se il modello piace al pubblico. La risposta sembra affermativa: «Grazie alla nostra piattaforma», osserva Squeo, «Würth Italia ha incrementato il fatturato dell’e-shop, aumentato la fidelizzazione dei clienti, contribuito ad attrarre nuovi talenti». C’è già vita nel metaverso.

Condividi articolo