Ex Ilva, il 23 novembre assemblea per ricapitalizzare. Sciopero dei sindacati
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ In evidenza/Governo
GovernoIn evidenza Gio 09 novembre 2023

Ex Ilva, il 23 novembre assemblea per ricapitalizzare e sciopero dei sindacati

Incontro a Palazzo Chigi "disastroso" secondo le rappresentanze dei lavoratori. Serve una ricapitalizzazione da 320 milioni Ex Ilva, il 23 novembre assemblea per ricapitalizzare e sciopero dei sindacati
Gianluca Paolucci
di 
Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Ex Ilva, assemblea il 23 novembre

“Disastroso”. Così è stato definito dai sindacati l’incontro a Palazzo Chigi di oggi, 9 novembre, sull’ex Ilva. Sindacati che hanno proclamato otto ore di sciopero in tutti gli stabilimenti per il prossimo 23 novembre. Per quel giorno è prevista un’assemblea di Acciaierie d’Italia Holding che dovrebbe, secondo le richieste dell’azienda, ricapitalizzare per 320 milioni di euro.

Il governo: lo stabilimento non chiuderà

“È andato malissimo anche rispetto alle aspettative che erano minime. Subordinano ogni decisione all’assemblea dei soci prevista per il 23 novembre”, dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “ArcelorMittal non può tenere in ostaggio il Paese”, dice il segretario generale della Fiom, Michele De Palma. Il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia aggiunge che il governo promette comunque che “lo stabilimento non chiuderà”.

Servono 320 milioni di euro

“Oggi abbiamo continuato a chiedere la verità, ma purtroppo non l’abbiamo avuta e la situazione è diventata ancora più complicata. Ci hanno chiesto di aspettare l’assemblea dei soci il 23 novembre per verificare se ci sarà una ricapitalizzazione e se Mittal è disposto a mettere la sua percentuale del 62% sulle risorse che ha chiesto l’azienda, circa 320 milioni di euro. Risorse che chiede senza un piano industriale, senza garanzie”, spiega Palombella.

Incertezza fortissima

Per il segretario generale della Fim Cisl Benaglia, “a oggi l’incertezza è fortissima ed è grave che dopo il memorandum of understanding con ArcelorMittal che noi abbiamo appreso dai giornali, oggi il governo non ci abbia detto a che stato è e se esiste una trattativa e a che punto è. Si andrà il 23 a vedere nell’assemblea dei soci se i Mittal tirano fuori i soldi per ricapitalizzare lo stabilimento”.

Per Benaglia, “non si sa dove sta andando la trattativa con il socio privato per il rilancio”, servono 5 miliardi. Ma “sembra sbagliato, inedito, ingiusto e insostenibile che lo stato metta 2 miliardi e 300 milioni e il socio privato – conclude – non ci metta nulla».

Condividi articolo