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AperturaEconomia Lun 10 luglio 2023

Bankitalia, per le imprese la situazione economica sta peggiorando in Italia

Dall'indagine sul trend dell'inflazione di Bankitalia emerge che per le imprese italiane la situazione economica sta peggiorando. Bankitalia, per le imprese la situazione economica sta peggiorando in Italia Ingresso bankitalia
Redazione Verità&Affari
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Bankitalia, per le imprese la situazione economica sta peggiorando in Italia

Le imprese italiane prevedono un peggioramento della situazione economica del Paese. La previsione è contenuta nell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita nel secondo trimestre condotta da Bankitalia presso le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. “I giudizi sulla situazione economica generale restano complessivamente sfavorevoli” si legge nella relazione e “si è verificato un generale deterioramento delle valutazioni nell’industria in senso stretto, a fronte di una tenuta nei servizi e di un lieve miglioramento nelle costruzioni”.

Inoltre, le attese sull’inflazione al consumo si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali “attestandosi al 5,8% sui 12 mesi e al 5 e 4,5 per cento sugli orizzonti rispettivamente a 2 anni e tra 3 e 5 anni”.

L’industria ha previsioni più negative

Nel secondo trimestre del 2023 la quota di aziende che ha riportato giudizi di miglioramento della situazione economica generale rispetto a tre mesi prima è scesa (12,6%, dal 14,9% della precedente rilevazione) mentre è rimasta pressoché stabile quella che ne ha segnalato un peggioramento (23,2%). Le valutazioni sono divenute più negative nell’industria in senso stretto, mentre sono migliorate nei servizi e nelle costruzioni.

I principali fattori che frenano le prospettive di crescita “continuano a essere l’incertezza economica e politica e, seppur in misura nettamente minore rispetto al 2022, l’andamento del prezzo del petrolio”. Si è indebolito l’impulso proveniente dalla domanda, che aveva sostenuto l’attività nel primo trimestre.

Anche in questo caso, il peggioramento si è concentrato nel comparto dell’industria in senso stretto, a fronte della stabilità nei servizi e dell’ulteriore rafforzamento nelle costruzioni. Sviluppi analoghi hanno segnato i giudizi sulla domanda estera. Le attese sulla domanda totale e su quella estera nel terzo trimestre sono favorevoli, seppure meno positive che nel trimestre precedente.

In calo le aspettative di inflazione

Le aspettative sull’inflazione al consumo sono ulteriormente scese su tutti gli orizzonti di previsione, pur restando su valori storicamente elevati. Nel complesso, le aziende si attendono un tasso annuo di inflazione pari, in media, al 6,9% tra 6 mesi (da 7,8% nella precedente rilevazione), al 5,8% tra 12 mesi (da 6,4%), al 5% tra 2 anni (da 5,3%) e al 4,5% (da 4,8%) su un orizzonte compreso tra i 3 e i 5 anni.

Rispetto a un anno prima, i prezzi di vendita sono stati rivisti al rialzo del 6,9% in media nell’industria in senso stretto (7,6% nella precedente rilevazione), del 5% nei servizi (da 4,3%) e del 5,9% nelle costruzioni.

Nelle attese delle imprese la crescita dei prezzi di vendita si attenuerebbe nei prossimi 12 mesi nell’industria in senso stretto e nelle costruzioni (a 1,9% da 2,8% e a 5,2% da 5,5%, rispettivamente) e si manterrebbe pressoche’ stabile nei servizi (a 3% da 2,9%). I prezzi delle materie prime continuerebbero a spingere al rialzo i prezzi di vendita, sebbene in misura meno marcata rispetto al trimestre precedente.

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