Le trimestrali delle banche spingono la Borsa Nexi +10%
Terminano in buono slancio le Borse europee. Piazza Affari termina a +0,74%. Nexi guadagna il 10% dopo i risultati dei nove mesiPiazza Affari +0,74€
Terminano in buono slancio le Borse europee. Piazza Affari termina a +0,74% e l’Ibex di Madrid che si spinge in progresso dell’ 1,3% con l’accordo di governo raggiunto tra Sanchez e Puigdemont, ben accolto dal mercato.
Trimestrali della banche
A dettare la direzione dei mercati è ancora la stagione delle trimestrali. Gli investitori guardano anche agli interventi pubblici previsti in serata dei presidenti della Bce e della Federal Reserve per avere indicazioni utili a scrutare le prossime mosse degli istituti in termini di politica monetaria.
Bene anche gli industriali
Tra i comparti si distinguono industria (con il sottoindice Stoxx 600 di settore a +2,6%) e chimica (+1,9%); giornata di debolezza per viaggi (-1,8%) e farmaceutici (-0,25%).
Corre Nexi
Tra i titoli a Piazza Affari, vola in cima al listino Nexi con un guadagno del 9,7% dopo il rialzo di ebitda e ricavi e la conferma delle guidance. Ad Amsterdam strappa il gestore di pagamenti elettronici Adyen (+37,6%), anch’esso in scia alla trimestrale. Seduta da incorniciare per Bper (+4,6%) che, all’indomani dei conti con il rialzo dei profitti e l’aumento del target sull’utile 2023, aggiorna il nuovo massimo annuale a 3,278 euro per azione.
Non si ferma il ribasso di Cnh
In prima fila, spinte dai risultati di periodo, anche Azimut (+3,3%), Prysmian (+1,8%) e Snam (+1,03%), forti di un utile in crescita nei nove mesi e guidance confermata per l’anno in corso. Fanalino di coda Hera (-1,4%) dopo la diffusione alla vigilia della trimestrale che ha visto un consistente calo dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno. Ancora in rosso Cnh Industrial (-0,35%) in sofferenza per i risultati pesanti sui nove mesi, presentati martedì, con un taglio della guidance per il 2023.
Sale il petrolio
Torna a salire il prezzo del petrolio che nelle prime ore della giornata era tornato sotto il livello precedente all’attacco di Hamas a Israele del mese scorso. Dopo i cali dei giorni passati, anche in ragione delle stime dell’Energy Information Administration (Eia) che prevedono una contrazione nel consumo di carburante quest’anno negli Stati Uniti, il Brent gennaio scambia a 80,7 dollari al barile (+1,5%), mentre il Wti di pari scadenza a 76,3 dollari (+1,4%). Seppure gli investitori sembrino meno preoccupati che la guerra tra Israele e Hamas possa coinvolgere altre nazioni del Medio Oriente, con possibili conseguenti stop alle forniture di petrolio, gli analisti si aspettano che il prezzo torni a salire tra i 90 e i 100 dollari in presenza di una domanda globale ancora in crescita e di un’offerta limitata.
L’euro si rafforza
Sul valutario, l’euro si rafforza a 1,071 dollari (da 1,0694 al closing precedente). In forte rialzo il gas naturale ad Amsterdam a 48,78 euro al megawattora (+6,5%).