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AperturaGoverno Mar 17 ottobre 2023

Manovra, Dpb: "Orientata ai principi di prudenza per far scendere deficit e debito"

Il Documento programmatico di bilancio presentato al parlamento e a Bruxelles analizza panto per punto la manovra 2023. Manovra, Dpb: "Orientata ai principi di prudenza per far scendere deficit e debito"
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Manovra, Dpb: “Orientata ai principi di prudenza

La manovra per il prossimo triennio 2024-2026 “continuerà a essere orientata a principi di prudenza, cercando il giusto equilibrio tra l’obiettivo di fornire il sostegno necessario all’economia nell’immediato attraverso misure mirate, e quello di assicurare sia il rientro del deficit al di sotto della soglia del 3% del Pil, sia un percorso di riduzione credibile e duraturo del rapporto debito/Pil. In considerazione dell’elevata incertezza del quadro economico, il governo ha deciso di richiedere con la relazione che ha accompagnato la Nadef l’autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l’indebitamento”. E’ quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio trasmesso oggi dall’esecutivo al Parlamento e a Bruxelles.

“La legge di bilancio per il triennio 2024-2026 permette di rafforzare il supporto all’economia innanzitutto attraverso misure in favore dei lavoratori”, si aggiunge, evidenziando che vengono destinate “ingenti risorse (circa 9,9 miliardi)” alla conferma del taglio del cuneo.

Inoltre “la politica economica impostata dal governo sin dal suo insediamento è coerente con gli orientamenti espressi dalla Commissione europea, rivolti in primo luogo alla necessità di continuare ad attenuare in modo temporaneo e mirato gli impatti su famiglie e le attività economiche dell’aumento dei prezzi energetici”.

Progressiva flessione di prezzi energetici

Nel Documento programmatico di bilancio che inquadra la manovra si legge anche che “nell’attuale fase di progressiva discesa e stabilizzazione dei prezzi dei beni energetici, iniziata dalla fine del 2022, e in assenza di nuovi shock, le misure di sostegno saranno gradualmente ritirate entro il 2024, mantenendo una politica fiscale prudente, anche alla luce della disattivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di Stabilita’ e Crescita prevista per la fine dell’anno in corso”.

La riforma chiave del fisco

Sul fronte del fisco la sua revisione “è una delle riforme chiave” sottolinea il Documento programmatico di bilancio. La legge delega di riforma fiscale, approvata lo scorso agosto, ricorda il Dpb, si pone tra i vari obiettivi quelli di: “stimolare la crescita economica e la natalità, attraverso l’aumento dell’efficienza del sistema tributario e la riduzione del carico fiscale; semplificare il sistema tributario, riducendone distorsioni e complessità; contrastare più efficacemente l’evasione e l’elusione fiscale, mediante il rafforzamento dell’utilizzo delle diverse banche dati a disposizione e la creazione di un sistema più efficiente e trasparente per favorire la compliance volontaria”.

Un aiuto per le aziende

Inoltre, a favore delle imprese viene “confermata la sospensione, fino al 30 giugno 2024, della Plastic Tax e della Sugar Tax“. Sono previste ulteriori misure, prosegue il testo, “fra le quali il finanziamento dei contratti di sviluppo e della nuova Sabatini e, in particolare, interventi di sostegno agli investimenti privati per le imprese ubicate nel Mezzogiorno”, che beneficeranno di un credito di imposta per l’acquisizione dei beni strumentali (per il quale sono stanziati 1,8 miliardi nel 2024)”.

Le privatizzazioni taglieranno il debito

Nel 2024 e 2025 “il rapporto debito/PIL calerà  lievemente fino al 139,9%“, anche grazie a un parziale utilizzo delle disponibilità liquide del Tesoro e all’avvio di un piano di dismissioni di partecipazioni dello Stato. Lo rileva il Dpb. Sul rallentamento del ritmo di discesa “pesano sia i diversi fattori che influenzano gli andamenti di finanza pubblica a legislazione vigente già descritti, sia l’impatto sul saldo primario del 2024 e del 2025 derivante dalla prossima manovra di finanza pubblica”.
Il testo ricorda che “il previsto flusso di crediti di imposta relativi alle agevolazioni edilizie, in ulteriore aumento a causa della crescita dei costi emersi dal monitoraggio dei conti pubblici, contribuirà ad alzare il fabbisogno di cassa”. In assenza di un tale impatto, “la proiezione mostrerebbe una continua discesa del rapporto debito/PIL”.

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