Iter veloce alla Camera per la Manovra: vale 28 miliardi
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AperturaGoverno Mer 27 dicembre 2023

Iter veloce alla Camera per la Manovra: vale 28 miliardi

La Manovra, nella versione approvata in Senato, che la Camera potrà solo approvare senza modifiche, consta di 109 articoli e vale 28 miliardi Iter veloce alla Camera per la Manovra: vale 28 miliardi
Redazione Verità&Affari
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La Manovra si prepara a percorrere l’ultimo miglio alla Camera, per essere approvata entro venerdì 29 dicembre ed entrare in vigore dal 1° gennaio prossimo. Il Senato ha dato il via libera prima di Natale, il 22 dicembre scorso. La Manovra, nella versione approvata in Senato, che la Camera potrà solo approvare senza modifiche, consta di 109 articoli e vale 28 miliardi, ma circa la metà è impegnata sul cuneo fiscale e sulla nuova Irpef, che riduce i numero di aliquote da 4 a 3.

Il taglio del cuneo in vigore da luglio, prevede un taglio di 6 punti sui redditi fino a 35mila euro e 7 punti per quelli fino a 25 mila, ma esclude le tredicesime e, per ora, è finanziata solo per il 2024. La nuova Irpef riduce gli scaglioni da 4 a 3, applicando l’aliquota del 23% ai redditi fino a 28mila euro. Per il Tesoro, l’effetto nn combinato del taglio del cuneo e della nuova Irpef sulla categoria più popolosa dei lavoratori dipendenti avrà un impatto positivo di 1.298 euro annui.

Per le pensioni torna Quota 103, che prevede l’andata in pensione con 62 anni d’età e 41 di contributi, che dovrebbe consentire la pensione anticipata per 17mia persone, ma con alcune penalizzazioni: l’assegno sarà ricalcolato con il metodo contributivo e con un tetto massimo mensile di circa 2.250 euro. Corretta la norma che avrebbe decurtato le pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri, salvando i diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 e le pensioni di vecchiaia.

Confermato l’addio al Superbonus, l’aumento della cedolare sugli affitti brevi al 26% (escluso il primo immobile in locazione) e la priorità di accesso al Fondo mutui prima casa alle famiglie numerose. Rimodulate le risorse stanziate per il Ponte sullo Stretto, pari a 11,6 miliardi al 2032 e con una riduzione degli oneri a carico dello Stato per 2,3 miliardi, recuperati dal Fondo di sviluppo e coesione. Stanziati 40 milioni contro la violenza sulle donne, ma l’IVA sale dal 5% al 10% su pannolini, latte in polvere ed assorbenti femminili. Passa anche l’incremento del buono per le rette per gli asili nido.

Sul fronte dell’istruzione, vengono aumentate di 36 milioni le risorse per le borse di studio. Via libera anche al Fondo per l’Erasmus italiano, con un investimento totale di 10 milioni. Capitolo lavoro: maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale al 130% per l’assunzione di mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza. Arrivano anche risorse anche per i rinnovi contrattuali nella PA (8 miliardi in due anni) ed altri 100 milioni per coprire l’accordo sindacale sui contratti delle forze di sicurezza.

Previsto un incentivo per le aziende che tornano a produrre in Italia (sconto del 50% sulle tasse), mentre slitta a luglio 2024 l’entrata in vigore della plastic e sugar tax. Arriva l’obbligo di assicurarsi contro le catastrofi. Stanziare risorse per il Sistema sanitario nazionale (240 milioni di per il 2025 e 340 dal 2026) ed un incremento delle risorse per i contratti 2022-2024. Per fronteggiare la carenza di personale e ridurre le liste di attesa, viene estesa al 31 dicembre 2026 la facoltà di ricorrere agli incrementi delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive del personale medico. Cambia la tax credit per il cinema, che mantiene un tetto massimo del 40%, ma con possibilità di riduzione in base ad una serie di parametri di bilancio, dimensioni o costi eleggibili. Ridotto il canone Rai da 90 a 70 euro. (Teleborsa) 

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