Meloni, il governo c'è. Nella lista spunta un ministro a sorpresa
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GovernoPrimo piano Lun 17 ottobre 2022

Meloni, il governo c'è. Nella lista spunta un ministro a sorpresa

Contatti telefonici e pontieri al lavoro per preparare il colloquio rivelatore tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Meloni, il governo c'è. Nella lista spunta un ministro a sorpresa
Franco Bechis
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Franco Bechis

L’accordo per il nuovo governo Meloni

Contatti telefonici e pontieri al lavoro per preparare il colloquio rivelatore tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. L’appuntamento dovrebbe essere nel pomeriggio nella sede di Fdi in via della Scrofa a Roma. Dopo il clima tesissimo dovuto a quel foglietto “rubato” da un fotografo con le considerazioni poco amichevoli del Cavaliere sulla sua alleata e la dura risposta della Meloni con quel suo «non sono ricattabile», in realtà il weekend è trascorso soprattutto con l’idea di fare cadere la cenere e dimenticare il violento incendio. Matteo Salvini, ma anche Gianni Letta, Ignazio La Russa e Guido Crosetto hanno fatto la sponda fra i due litiganti e tutti attendono la lista ufficiosa dei ministri compilata dalla Meloni secondo i criteri che ormai ha chiarito agli alleati.

La lista dei ministri

Alcune caselle sono ancora da sistemare, ma altri punti fermi ormai ci sono. Fra i più importanti quelli di Antonio Tajani agli Esteri e di Giancarlo Giorgetti all’Economia, ormai quasi ufficializzati. Alla Difesa potrebbe andare Maria Elisabetta Casellati, che è stata l’unica di Forza Italia insieme a Berlusconi a votare durante l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. Non ha ritirato invece quella scheda Anna Maria Bernini, che era destinata al ministero dell’Università che nelle ultime ore è ritornato in gioco (ma nelle prossime ore se quella cenere riesce a posarsi potrebbe tornare in sella). Dati se non per scontati comunque per molto probabili i due “tecnici” che la Meloni vorrebbe mettere agli Interni (il prefetto di Roma Matteo Piantedosi) e alla Salute (il numero uno della Croce Rossa, Francesco Rocca).

Il ministro a sorpresa

C’è però un’altra figura sostanzialmente tecnica nella lista dei ministri che toccano alla Meloni. È Marina Elvira Calderone, che da 18 anni guida i consulenti del Lavoro ed è alla testa anche del Comitato unitario delle professioni. La casella che la riguarda per capacità ed esperienza tecnica è ovviamente quella del ministero del Lavoro.

La Meloni apprezza la Calderone da molto tempo e stessa stima a dire il vero c’è da gran parte dei leader politici sia di centrodestra che di centrosinistra. Difficile trovare una più esperta di lei sui principali dossier che riguardano la materia, a cominciare dalla riforma (non abolizione) del reddito di cittadinanza cui sarà data in maniera chiara la gamba che finora è mancata: quella delle politiche attive del lavoro, usando il reddito come sostegno esclusivamente ponte per l’inserimento anche attraverso la necessaria formazione nel mondo del lavoro.
Nella squadra economica ci sarà anche Guido Crosetto, probabilmente allo Sviluppo economico nella conformazione attuale. Si era pensato di spostare lì anche le deleghe sull’energia che appartengono al ministero della transizione ecologica che a quel punto tornerebbe sostanzialmente ad essere il vecchio ministero dell’Ambiente. Per farlo però c’è bisogno di una ulteriore verifica tecnica sulla facilità di ricomporre le vecchie tabelle ministeriali in una legge di Bilancio che su quel punto è praticamente pronta, già scritta dal governo uscente di Mario Draghi. Tutto è ovviamente modificabile, ma il tempo per farlo è davvero ristrettissimo e forse ci sono argomenti più urgenti dello spacchettamento e riaccorpamento dei ministeri.

I temi urgenti del governo

Sono tre i temi più urgenti: la proroga degli aiuti sulle bollette più o meno in linea con quelli dell’ultimo decreto di Draghi, e l’ipotesi è di farla intanto per tre mesi. Poi la copertura degli extra costi dell’inflazione sul bilancio dello Stato (30 miliardi la sola spesa per interessi). E infine il capitolo pensioni fatto di due argomenti: la perequazione all’inflazione che questa volta non è una bazzecola (20 miliardi), e un intervento per evitare che dal primo gennaio torni in vigore nella sua versione integrale la legge Fornero.

Il governo partirà, mettendo a posto le caselle e inserendo anche altri ministri di Forza Italia, fra cui sicuramente Alessandro Cattaneo. Berlusconi non si metterà di traverso, e anzi con Salvini ha pure insistito sulla necessità che la delegazione per salire al Quirinale sia quella di coalizione, con il centrodestra unito. Questo potrebbe avvenire anche giovedì prossimo, dopo che tutti i gruppi parlamentari martedì avranno eletto i loro dirigenti e dopo che mercoledì saranno eletti anche gli uffici di presidenza delle due Camere.
Le tossine depositate in queste ore avranno modo di riemergere successivamente o anche di essere scacciate con il secondo round che si aprirà la settimana successiva: quello della nomina dei sottosegretari e di eventuali viceministri.

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