Mps, tutte le sfide per l'aumento di capitale
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FinanzaPrimo piano Dom 16 ottobre 2022

Mps, tutte le sfide da affrontare per l'aumento di capitale

Il gap di capitale con i concorrenti ostacolo per possibili aggregazioni, la spada di damocle esterna dello scenario macro Mps, tutte le sfide da affrontare per l'aumento di capitale
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

L’aumento di capitale di Mps

Il gap di capitale con i concorrenti ostacolo per possibili aggregazioni, la spada di damocle esterna dello scenario macro con il rischio di replicare lo sfortunato copione di Saipem, la minaccia burden sharing, le cause legali, il crollo del titolo in Borsa. E soprattutto il fatto che stiamo parlando della settima iniezione di liquidità in quattordici anni. Mettendo insieme tutti questi elementi non è peregrino domandarsi se e come andrà in porto l’aumento di capitale di Mps che partirà il 17 ottobre.

La lista delle sfide da affrontare

L’elenco delle “mine” da disinnescare è lungo. Partiamo dalla pesante eredità del passato che può ancora complicare il rilancio: sul Monte dei Paschi gravano rischi legali per 7,5 miliardi, di cui 5,3 miliardi derivanti da procedimenti giudiziari, e 2,2 miliardi frutto di richieste stragiudiziali. Nell’ambito del contenzioso legale, riprendono a salire le richieste danni da parte di ex azionisti e obbligazionisti che contestano la correttezza delle informazioni diffuse al mercato tra il 2008 e il 2015: il totale del petitum ha superato i 4 miliardi. A fronte dei rischi legati ai procedimenti giudiziari la banca ha accantonato 900 milioni.

Occhio al Pil

Si aggiungono poi i possibili rischi sulla posizione di capitale «derivanti principalmente da alcune assunzioni macroeconomiche di piano potenzialmente ottimistiche», quali l’andamento del Pil, dell’inflazione e dello spread Btp-Bund come pure dai «possibili effetti» dell’ispezione della Bce sui modelli interni che potrebbe avere impatti sui requisiti di capitale, e da livelli di accettazione di richieste di uscita «più alti» rispetto ai 3.300 esodi volontari inizialmente previsti da Mps. Le previsioni macro sottostanti al piano di Rocca Salimbeni includono una crescita del pil italiano del 2,2% nel 2022, del 2,5% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024, con un’inflazione al 5% quest’anno, all’1,8% nel 2023 e all’1,9% nel 2024 mentre i tassi di breve sono visti ancora negativi nel 2022, con successiva risalita dal 2023, e tassi di sistema di lungo termine in rialzo. Nel caso in cui lo scenario macro si riveli meno favorevole, Mps prevede di registrare ulteriori 650 milioni di perdite su crediti nel triennio.

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