Axa, l'obiettivo di utile 2023 è a portata di mano
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ImpresePrimo piano Ven 03 novembre 2023

Axa, l'obiettivo di utile previsto per il 2023 è a portata di mano

Axa ha ottenuto un'altra ottima performance nei primi nove mesi del 2023, come ha spiegato il Cfo, Alban de Mailly Nesle Axa, l'obiettivo di utile previsto per il 2023 è a portata di mano
Redazione Verità&Affari
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Axa, colosso francese attivo nelle assicurazioni e nell’asset management, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con premi lordi e altri ricavi in aumento del 2% a 78,8 miliardi di euro, trainati dal settore Property & Casualty (+7%), con una crescita nelle Commercial lines (+9%) grazie ai continui effetti favorevoli sui prezzi in tutte le aree geografiche, nonché a volumi più elevati, in particolare in Europa e AXA XL Insurance, e nelle Personal lines (+5%), trainati da effetti di prezzo favorevoli nel settore Auto, in parte compensati dalla riduzione dell’esposizione alle catastrofi naturali in AXA XL Reinsurance (-3%).

Ciò è stato in parte compensato da Life & Health (-2%) e Asset Management (-2%); in quest’ultimo caso pesano le minori commissioni di gestione, che riflettono una base patrimoniale media inferiore a causa di condizioni di mercato sfavorevoli.

Bene nei primi nove mesi

“Axa ha ottenuto un’altra ottima performance nei primi nove mesi del 2023 – ha affermato il CFO Alban de Mailly Nesle – La crescita dei ricavi è rimasta forte con un buon slancio nelle nostre linee tecniche e di generazione di liquidità e nei nostri due pilastri Commerciale e Personale”.

“Il nostro modello continua a garantire una forte generazione di capitale – ha aggiunto – Il rapporto Solvency II di AXA si attestava al 230% alla fine di settembre, riflettendo in particolare la nostra decisione di non rifinanziare oltre 1 miliardo di euro di debito subordinato”.

Con riguardo all’outlook, AXA prevede di mantenere la sua buona performance operativa e afferma di essere sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo di utili sottostanti per il 2023 di oltre 7,5 miliardi di euro per l’anno. Prevede, tuttavia, anche alcuni ostacoli derivanti dall’aumento della frequenza delle richieste di risarcimento danni nel Regno Unito, dalle continue e elevate lapses in Italia e dall’attività legata alle catastrofi naturali nel terzo trimestre”.

(Teleborsa) 

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