Leonardo, dal 6,9% di Drs incassa 300 milioni per alleanze e acquisizioni
Le strategie del gruppo della difesa dopo l'operazione sulla controllata Usa. Possibile un ampliamento dell'accordo con i francesi di Thalès
Leonardo, le strategie del gruppo
Trecento milioni per investimenti, acquisizioni e alleanze. L’incasso della vendita del 6,9% di Drs fornisce a Leonardo le munizioni per consolidarsi lungo queste direttrici, come ha chiarito l’ad Roberto Cingolani. Che punta alla creazione di “poli della sicurezza” europei.
Sicurezza dell’Europa
Ieri, da Genova, Cingolani ha dato qualche anticipazione sulla strategia del gruppo. Leonardo, ha spiegato, “ha venduto una piccola parte di un’azienda che controlliamo negli Stati Uniti, e gli oltre 300 milioni monetizzati verranno utilizzati per delle acquisizioni in ambito europeo, perché stiamo lavorando alla creazione di poli per la sicurezza dell’Europa. Che è il secondo investitore del mondo nella difesa. Ma è molto frammentata e ha bisogno di giganti, di grandi aziende che in collaborazione con gli Stati garantiscano la sicurezza dei cittadini”. Un passaggio è quello del rafforzamento delle alleanze con partner continentali. Con l’obiettivo di “competere alla pari con i colossi americani e cinesi”, ha spiegato l’ex ministro.
Le joint venture
Il primo passo in questa direzione è di poche settimane fa, con il memorandum di intesa con Fincantieri volto alla collaborazione per le reti sottomarine fra i due campioni italiani della difesa. Le indiscrezioni indicano anche la possibilità di un riequilibrio della joint venture Thalès Alenia Space. Attualmente il gruppo italiano è al 33% e la francese Thalès al 67%. La riorganizzazione dei pesi azionari all’interno della joint-venture potrebbe rientrare nel quadro di una riorganizzazione complessiva dei rapporti con Thalès, con l’ampliamento a ulteriori ambiti di collaborazione.
La presenza in Usa
Il mercato americano, il principale mercato mondiale per il settore della difesa, resta comunque centrale. Dopo la vendita del 6,9% il gruppo italiano resta comunque con il 72,3% del capitale del gruppo Usa. “Questa operazione ci permette di incrementare la flessibilità finanziaria per focalizzarci su investimenti e acquisizioni che creino valore per Leonardo conservando al tempo stesso una struttura finanziaria solida”, ha detto Cingolani. Aggiungendo che il gruppo manterrà comunque “una significativa presenza industriale e commerciale negli Stati Uniti, il mercato della difesa più grande al mondo”, ha aggiunto l’ex ministro.