La milanese Microtech che sfida Zuckerberg e Gates sul metaverso e i giochi - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Imprese/Approfondimenti
ApprofondimentiImprese Dom 02 luglio 2023

La milanese Microtech che sfida Zuckerberg e Gates sul metaverso e i giochi

La sfida di Microtech su metaverso e giochi Non ditelo a Mark Zuckerberg, che con i suoi visori voleva cambiare il modo di vedere il mondo (e forse ci riuscirà). Non ditelo a Bill Gates, che con la sua Xbox ha modificato il modo di giocare da casa, ma che si... La milanese Microtech che sfida Zuckerberg e Gates sul metaverso e i giochi
Emanuele Bonora
di 
Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

La sfida di Microtech su metaverso e giochi

Non ditelo a Mark Zuckerberg, che con i suoi visori voleva cambiare il modo di vedere il mondo (e forse ci riuscirà). Non ditelo a Bill Gates, che con la sua Xbox ha modificato il modo di giocare da casa, ma che si è dovuto accontentare di poche altre rivoluzioni. La sfida per il futuro della realtà aumentata passa ora dalla provincia di Milano. E precisamente da una Pmi, con sede a Buccinasco, la Microtech, che da 2019 al 2021 ha visto lievitare i suoi ricavi da 2,9 milioni a 19,8 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo del +90%, mentre l’ebitda è salito a 1,6 milioni.

La sfida dei visori

Da questa realtà, nata per la vendita e l’assemblaggio di computer, e che ora si sta imponendo nella progettazione di tecnologie innovative, verranno consegnati entro l’anno 10mila visori. Unici prodotti in Italia. E simili a quelli che distribuisce Zuckerberg per il metaverso, ma con una forte impronta all’educazione e con un’anima social per la distribuzione dei contenuti. Ovvero, quello che con i visori ci possiamo vedere. Entro la prima metà del 2024 fornirà anche 25mila monitor interattivi per le scuole con i loro carrelli di ricarica. Di cui la maggior parte in Romania. Grazie all’accelerazione data dal miliardo e 800 milioni di euro di fondi messi sul piatto dal Pnrr. 

Il settore dei giochi

E poi c’è il settore del gaming, l’altro asset sul quale l’azienda milanese punta forte. Un mercato che nel mondo vale 92,3 miliardi di dollari (dati del 2022), che conta su un tasso di crescita del 15% e che in Italia vede 15,5 milioni di persone stregate dalle consolle. Microtech ha ideato una piattaforma, LudiX, che permette di costruirsi un pc da gioco praticamente da soli.

Sfruttando intelligenza artificiale e machine learning, offre oltre 13 milioni di combinazioni per il proprio pc. Un’idea che è piaciuta molto alle grandi catene di giochi e di elettronica, ad iniziare da Gamestop, che in Italia ha 270 negozi. La piattaforma di Microtech si connette direttamente al sito del rivenditore. Il cliente personalizza il proprio modello, fa l’ordine, l’impresa milanese provvede ad assemblare il pc a consegnarlo a casa o in negozio per il ritiro. Lo stesso accordo di distribuzione è stato raggiunto recentemente anche con DGgroup, più nota per l’insegna Expert, e con gli Euronics Tufano.

La raccolta fondi

Per sostenere questa crescita verticale l’impresa ha recentemente avviato una campagna su Mamacrowd, puntando a raccogliere 4 milioni. “Con oltre 112 mila dispositivi prodotti e spediti in Italia nel corso del 2021, ci poniamo come realtà leader nella progettazione e sviluppo di dispositivi elettronici e soluzioni digitali innovative e versatili, con l’obiettivo di garantire qualità e affidabilità ai nostri clienti semplificando ogni singolo aspetto della complessa interazione uomo-macchina – spiega Fabio Rifici, amministratore delegato di Microtech -. La campagna di raccolta su Mamacrowd ci consentirà, oltre alla commercializzazione sul mercato dell’innovativa piattaforma software proprietaria LudiX, di sostenere anche il processo di internazionalizzazione e il conseguente rafforzamento ed implementazione di specifiche figure manageriali”.

La catena del gaming

Con un altro grande progetto all’orizzonte. Quello di creare una rete di store dove giocare, supportare i clienti, anche con un e-coach, e dare spazio alla compravendita. Il nome della catena c’è già: Ludix Store. E anche la traccia del business plan, che strizza l’occhio al franchising, che prevede un fatturato di 2 milioni l’anno a regime e il recupero dell’investimento in 5 anni.

Condividi articolo