La doccia fredda dell'inflazione Usa spegne Piazza Affari
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In evidenzaInvestimenti Gio 11 gennaio 2024

La doccia fredda dell'inflazione Usa spegne Piazza Affari

Piazza Affari perde lo 0,7%. In controtendenza Iveco (+5,9%) grazie a Goldman Sachs che ribadisce il "buy". Bene Pirelli e Leonardo La doccia fredda dell'inflazione Usa spegne Piazza Affari BORSA PIAZZA AFFARI
Redazione Verità&Affari
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L’inflazione Usa di un soffio sopra le attese frena di colpo la convinzione dei mercati di un taglio imminente  dei tassi d’interesse. Le principali Borse europee che nella seconda parte di seduta passano tutte in territorio negativo fino a chiudere con cali vicini all’1%. Una “doccia fredda” per chi, ragionano gli analisti, immaginava un allentamento della stretta monetaria già a marzo, mentre ora si fa strada l’ipotesi di uno slittamento verso la metà del 2024.

Le banche Usa presentano i conti

Bersagliate dalle vendite sono state tutte le principali banche europee, che soffrono le prospettive incerte sui tassi ma anche l’attesa per la stagione delle trimestrali Usa (si parte domani con JpMorgan, Bank of America e Citigroup). Debole anche Wall Street, dove Microsoft ha sorpassato Apple ed ora è la società che vale di più al mondo come capitalizzazione di mercato. Ma a tenere banco – in una seduta ricca di colpi di scena – sono anche le tensioni internazionali, con l’Iran che ha sequestrato una petroliera Usa a largo dell’Oman e il greggio che è schizzato subito in rialzo del 3%. Senza dimenticare le criptovalute: il Bitcoin è ai massimi dal dicembre 2021 sfiorando i 49mila dollari dopo il via libera della Sec ai primi Etf sul bitcoin.

La Borsa di Milano perde lo 0,7%

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib perde a fine giornata lo 0,7%, tra i singoli titoli in controtendenza Iveco (+5,9%) grazie a Goldman Sachs che ribadisce il “buy” sul titolo. Bene Pirelli (+2,8%) e Leonardo (+2%). Sul fronte opposto soffrono in scia al comparto europeo i bancari, da Mps (-4,5%) a Banco Bpm (-1,7%). Giù Azimut (-2,9%) che prevede di chiudere l’esercizio 2023 con un utile netto “adjusted” tra 445 e 455 milioni.

Giù l’euro

Sul fronte valutario, l’euro cala dopo il dato dei prezzi statunitense e scambia a 1,0944 dollari (da 1,0954 della vigilia) e vale 159,90 yen (159,03). Dollaro forte contro lo yen a 146,07. Gas piatto sui 30,9 euro al MWh e balzo del petrolio: il future febbraio sul Wti sale del 3% a 73,5 dollari al barile, il Brent consegna marzo scambia a 78,8 dollari (+2,6 per cento).

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