Contratti bancari, a stretto giro la firma. Ecco cosa cambia
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BancheIn evidenza Gio 23 novembre 2023

Firmato il contratto bancari: ecco cosa cambia

Nel nuovo contratto dei bancari, c'è l'aumento medio di 435 euro. Prima tranche a dicembre, oltre ad una quota di tredicesima e arretrati Firmato il contratto bancari: ecco cosa cambia
Redazione Verità&Affari
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Firmato il contratto dei bancari

Firmato nel pomeriggio di oggi il contratto dei bancari, che riguarda circa 270 mila dipendenti degli istituti di credito italiani. Nel nuovo contratto è previsto un aumento di 435 euro, al livello medio di riferimento. L’accordo prevede una prima tranche di 250 euro in dicembre, oltre ad ulteriori 250 euro per la tredicesima, e 1.250 euro di arretrati, (cinque mesi, con decorrenza da luglio), che saranno corrisposti sempre a fine anno. In totale, quindi, al livello medio di riferimento sono 1.750 euro in più in dicembre. 

Come sono distribuiti gli aumenti

Gli incrementi sono così suddivisi: 250 euro, pari al 57,5% del totale dei 435 euro, a dicembre; 100 euro (23%) a settembre 2024; 50 euro (11,5%) a giugno 2025 e 35 euro (8%) a marzo 2026. Nell’arco di soli nove mesi viene dunque riconosciuto a tutte le lavoratrici e i lavoratori delle banche oltre l’80% dell’incremento retributivo definito con l’accordo per il rinnovo del contratto. L’aumento concordato, inoltre, produce effetti positivi anche sulla tredicesima mensilità.

Orario di lavoro ridotto

Viene ridotto l’orario di lavoro settimanale, a partire dal 1 luglio 2024, da 37 ore e mezza a 37 ore, con una diminuzione di 30 minuti complessivi. Sale da 8 a 13 il numero delle ore per la formazione retribuita. Ampliate le possibilità di ricorso al Fondo per l’occupazione (Foc), da parte delle banche, con l’obiettivo di favorire ancora di più la staffetta generazionale nel settore e far crescere l’occupazione al Sud. La cabina di regia nazionale, creata nel 2019, estende il suo raggio d’azione alla banca digitale.

Più garanzie e più tutele per i bancari in relazione alle indebite pressioni commerciali esercitate dai vertici delle banche per “spingere” la vendita di prodotti finanziari e assicurativi. Viene riconosciuto il pieno trattamento economico alle lavoratrici in stato di gravidanza “a rischio”. Concordata la piena fungibilità nell’ambito della categoria dei quadri direttivi. Via libera ad attività lavorative extra: cancellata l’autorizzazione che la banca doveva concedere ai dipendenti. Più giorni di malattia per chi è affetto da disabilità grave. 

Il vaglio delle assemblee

L’intesa è stata raggiunta dopo cinque, intensi mesi di negoziato, iniziato lo scorso 19 luglio: il vecchio contratto era scaduto a dicembre dello scorso anno ed era stato “prorogato” più volte fino al termine del 2023. L’accordo di oggi sarà sottoposto al vaglio delle assemblee dei lavoratori.

Retribuzione, arretrati e tfr “pieno”

Per quanto riguarda, più nel dettaglio, la retribuzione, l’incremento concordato ingloba sia il recupero dell’inflazione sia il riconoscimento della produttività delle banche che, a partire dallo scorso anno, hanno raggiunto importanti risultati con gli utili in costante crescita. Quanto, poi, al tfr, viene ripristinata, con decorrenza 1 luglio 2023, la base di calcolo e vengono cancellate, così, le “agevolazioni” concesse nel 2012 alle banche, poi parzialmente ridotte già in occasione del rinnovo del ccnl nel 2019. Per le lavoratrici e i lavoratori, si tratta di un aumento significativo della cosiddetta retribuzione differita che porta a incrementare la “liquidazione” o i versamenti per la previdenza complementare.

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