Piazza Affari piatta. La Saipem e le banche arginano le vendite
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In evidenzaInvestimenti Mar 05 marzo 2024

Piazza Affari piatta Saipem e le banche arginano le vendite

 Piazza Affari poco mossa nelle prime fasi. Mercati delusi dai nuovi target di Pechino relativi alla crescita del Pil nel 2024. Piazza Affari piatta Saipem e le banche arginano le vendite
Redazione Verità&Affari
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Redazione Verità&Affari

Parlano Lagarde e Powell

 

 Piazza Affari poco mosso nelle prime fasi di contrattazioni con i mercati delusi dai nuovi target di Pechino relativi alla crescita del Pil nel 2024. Occhi puntati sul direttivo della Bce di giovedi’, anche se i toni ‘da falco’ di Lagarde spostano ormai a fine primavera l’aspettativa di un eventuale inizio del ciclo di tagli ai tassi di interesse nell’Eurozona. Il Ftse Mib  piatto (+0,07%) a 32.930 punti.  Occhi sull’economia cinese (confermato l’obiettivo di crescita del Pil “intorno a +5%” nel 2024, invariato rispetto all’anno precedente) e sul “Super Tuesday” delle primarie americane, in cui gli elettori democratici e repubblicani di 15 Stati vanno alle urne per scegliere il loro candidato per le presidenziali di novembre. Guardando oltre, il focus si sposta sulle decisioni delle banche centrali, quindi sulle parole di Jerome Powell sulle scelte della Fed, domani, e sul vertice della Bce, giovedì. Secondo gli analisti di Neuberger Berman, l’Eurotower attenderà prove più solide di un calo duraturo dell’inflazione prima di tagliare i tassi, cosa che rende non imminente una riduzione del costo del denaro.  Parigi arretra dello 0,14% e Francoforte dello 0,19%. Fiacche anche Madrid (-0,01%), Amsterdam (-0,3%) e Londra (-0,33%).

Per quanto riguarda i titoli, in un Ftse Mib senza grandi spunti, prosegue il rally di Saipem (+2,6%, che si aggiunge al +28,7% messo a segno complessivamente tra il 28 febbraio e la chiusura di ieri) che si porta ai massimi da luglio 2022. Bene anche le banche: Mps (+1,42%) in luce, mentre un report odierno di Morgan Stanley sostiene Mediobanca (+1,7%) e Intesa Sanpaolo (+1%), il cui giudizio è stato alzato da “equal weight” a “overweight” con obiettivo di prezzo aumentato da 3,60 a 4,10 euro per azione. In coda Moncler (-1,1%) e Pirelli (-0,81%), quest’ultima alla vigilia dei conti. In calo il petrolio, con i future del Wti aprile in discesa dello 0,52% a 78,33 dollari al barile e quelli del Brent maggio dello 0,41% a 82,45 dollari. Dopo l’avvio in calo, con una prima posizione a 27 euro al megawattora, girano in positivo i prezzi del gas scambiato ad Amsterdam, con un rialzo del 2,9% a 29,69 euro. Sul valutario, l’euro resta sopra 1,08 dollari e passa di mano a 1,0848 (1,0847 in avvio, da 1,0818 alla vigilia). Il cambio euro/yen è a 163,15 (163,228 in apertura, da 162,66) e quello dollaro/yen a 150,39 (150,47 in avvio, da 150,35). Riflettori su bitcoin, che alla vigilia ha superato i 67.000 dollari e oggi si è stabilizzato poco sotto questa soglia a 66.500 dollari, comunque non distante dal massimo storico di 68.982,20 dollari toccato nel novembre 2021. Infine lo spread è ai minimi in due anni a 141 punti, contro i 142 della vigilia, con il rendimento decennale che arretra al 3,77% dal 3,81% precedente.

Goldman Sachs

Buone notizie per chi sceglie di investire seguendo la strategia di portafoglio del 60% bond e 40% azioni, secondo Goldman Sachs, il rischio di minusvalenze si è ridotto in questa prima parte dell’anno in quanto le due componenti tendono a muoversi in modo inverso, se una guadagna l’altra perde, e viceversa. “La correlazione tra azioni e obbligazioni è diventata più negativa” si legge nel report firmato tra gli altri dall’analista Cecilia Mariotti. Queste le ragioni. “(1) una crescita degli Stati Uniti migliore del previsto e una forte stagione degli utili del quarto trimestre, (2) i primi segnali di ripresa dell’industria manifatturiera globale e (3) una minore incertezza dei tassi di interesse”. Il trend non dovrebbe cambiare a breve. “Con la continua normalizzazione dell’inflazione e l’inizio dei cicli di taglio da parte delle banche centrali, la crescita dovrebbe diventare un driver più importante per la propensione al rischio rispetto agli ultimi due anni. Di conseguenza, i portafogli bilanciati azionari/obbligazionari dovrebbero diventare meno rischiosi”

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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