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AperturaIndustria Mar 20 febbraio 2024

Ex Ilva: il governo prepara il decreto, ArcelorMittal si prepara alla battaglia legale

Il ministro Urso: "Alcuni giorni" per la nomina dei commissari. La multinazionale indiana accusa Invitalia e il governo Ex Ilva: il governo prepara il decreto, ArcelorMittal si prepara alla battaglia legale
Redazione Verità&Affari
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Il decreto di amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia potrebbe arrivare già oggi. Anche se il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha ammesso che per la nomina dei commissari serviranno “alcuni giorni”. Nonostante i tentativi in extremis di ArcelorMittal di evitare l’amministrazione straordinaria, il governo è andato avanti e dopo aver ricevuto la richiesta di Invitalia, ieri – lunedì 19 febbraio – Urso ha incontrato i sindacati per illustrare le prossime tappe della crisi. E confermato alle rappresentanze dei lavoratori che l’ultima carta giocata da ArcelorMittal, la richiesta di concordato in bianco presentata al Tribunale di Milano venerdì pomeriggio, è inefficace perché annullata dalla procedura di amministrazione straordinaria. Una mossa ritenuta dilatoria da governo e Invitalia, perché avrebbe allungato ancora i tempi senza dare certezze sulla continuità aziendale. 

Alla decisione di Invitalia di richiedere l’as, comunicata nella serata di domenica, ha replicato ArcelorMittal Italy Holding con una lettera nella notte tra domenica e lunedì. La multinazionale indiana si è detta “sorpresa e delusa” della notizia “letta nei media italiani” sulla richiesta avanzata da Invitalia al governo. Secondo Arcelor, la decisione di Invitalia “non è stata condivisa” durante la riunione del cda, svoltasi domenica.

L’annuncio di cause legali

E preannuncia quello che sarà l’esito dello scontro: una lunga battaglia legale. Nella lettera, firmata dai vertici di ArcelorMittal Italy Holding e indirizzata oltre che a Invitalia ad ArcelorMittal sa, AdI e AdI Holding, la decisione di Invitalia viene definita “una grave violazione dell’accordo di investimento” e sostiene di avere “partecipato pienamente e in buona fede” alle discussioni delle ultime settimane “per cercare di raggiungere un accordo equo per fornire sostegno ad AdI o per la nostra uscita ordinata”. La multinazionale conclude con toni durissimi, rispendendo al mittente “il vostro tentativo di incolparci per il loro esito insoddisfacente e di assolvere voi stessi e il governo italiano per il fallimento del nostro partenariato pubblico-privato”. E si “riserva tutti i diritti” di azioni conseguenti.

Esperienza nel settore dell’acciaio

Il governo, dal canto suo, sta selezionando per i tre commissari anche almeno una figura con esperienza del settore dell’acciaio, in grado di dare un contributo manageriale alla necessità di dare continuità agli impianti. Impianti che sono di proprietà di una società in amministrazione straordinaria – la vecchia Ilva – e saranno gestiti da un’altra società in as.  

L’obiettivo è quello di trovare un partner in tempi brevi. Metinvest, gruppo ucraino che già partecipa al rilancio di Piombino al fianco di Danieli, ha già dato la sua disponibilità a valutare l’operazione. Ma molto dipenderà dalle tutele che i nuovi soci potranno ottenere su debito, stato degli impianti e investimenti per il rilancio. 

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