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AperturaIndustria Gio 29 febbraio 2024

Ex Ilva: Acciaierie d'Italia insolvente, parte il commissariamento

La decisione del tribunale di Milano apre la strada anche alle indagini per bancarotta. ArcelorMittal aveva chiesto il concordato Ex Ilva: Acciaierie d'Italia insolvente, parte il commissariamento
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Il tribunale di Milano ha dichiarato l’insolvenza di Acciaierie d’Italia (AdI). Dopo l’udienza di martedì 27 febbraio, al termine della quale il presidente della Sezione fallimentare Laura De Simone si era riservata di decidere, oggi 29 febbraio è stata depositata la dichiarazione d’insolvenza per la società che gestisce gli asset dell’ex Ilva, a sua volta in amministrazione straordinaria.

La procura può indagare per bancarotta

La decisione del tribunale ha due importanti conseguenze: in primo luogo, apre la strada alla amministrazione straordinaria, che necessita come presupposto di una dichiarazione d’insolvenza del tribunale. In secondo luogo, permette alla procura di Milano – dove ha sede la società – di indagare per il reato di bancarotta. La procura del capoluogo lombardo ha già aperto un fascicolo sulla vicenda, al momento a “modello 45”, ovvero senza ipotesi di reato né indagati. 

La Morselli all’udienza

Nel corso dell’udienza del 27 febbraio, a sostenere l’insolvenza erano intervenuti Invitalia, in qualità di socio di minoranza di AdI Holding e il commissario straordinario, fresco di nomina, Giancarlo Quaranta. I legali di AdI e di ArcelorMittal, socio privato di maggioranza di Acciaierie d’Italia, avevano chiesto invece per l’intero gruppo il cosiddetto concordato “in bianco”, con misure di protezione del patrimonio dai creditori. All’udienza di martedì, durata pochi minuti e con depositi di memorie, era presente anche l’ad di AdI, Lucia Morselli.

Via libera al decreto

Intanto, la commissione Industria del Senato ha dato il via libera al testo del decreto per AdI varato dall’esecutivo il mese scorso. In sede di conversione, ha spiegato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, “sono state approvate una serie di proposte emendative che hanno recepito le richieste che ci sono giunte dall’indotto in queste settimane di confronto e di ascolto delle loro esigenze. In particolare sono stati rivisti i parametri di accesso al Fondo di garanzia e accolta la richiesta della Regione Puglia di svincolare quote di avanzo vincolato di amministrazione per ulteriori finanziamenti in favore delle imprese della filiera”. “Desidero ringraziare i senatori e tutte le forze politiche che hanno collaborato a rafforzare le misure a sostegno della filiera di Acciaierie d’Italia, delle imprese e dei lavoratori dell’indotto. Così si segna una tappa importante nella politica industriale del Paese. Siamo tutti consapevoli che questa è l’unica strada, certamente difficile ma assolutamente necessaria, per rilanciare il più significativo sito siderurgico d’Italia, la cui attività è stata a fondamento dell’industria del nostro Paese”, prosegue.

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