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AperturaIndustria Mer 13 marzo 2024

Ex Ilva: via libera al decreto per AdI e indotto, arriva il prestito da 320 milioni

La Camera approva, il decreto di gennaio per l'amministrazione straordinaria è legge. Le misure per tutelare i fornitori Ex Ilva: via libera al decreto per AdI e indotto, arriva il prestito da 320 milioni
Redazione Verità&Affari
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Via libera del parlamento al decreto per l’ex Ilva. Il decreto sull’amministrazione straordinaria delle imprese strategiche, varato dal governo in gennaio per tamponare la crisi di Acciaierie d’Italia (AdI), ottiene il via libera della Camera che lo approva in seconda lettura senza modifiche rispetto al testo licenziato in Senato e diventa quindi legge.

Soddisfatto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso. “Con l’approvazione definitiva del decreto, che durante i lavori parlamentari è stato ampliato e migliorato – ha detto il ministro -, le istituzioni hanno dimostrato coesione e capacità di ascolto, accogliendo le indicazioni  arrivate delle forze sociali e produttive e dando delle risposte concrete. Solo lavorando insieme possiamo garantire la continuità produttiva degli stabilimenti dell’ex Ilva e rilanciare così un asset fondamentale come è quello della siderurgia nazionale”

Le proteste dell’indotto

Resta però la tensione, soprattutto tra le imprese dell’indotto che hanno annunciato “manifestazioni plateali” se non arriveranno risposte in tempi brevi dall’esecutivo. Mancano infatti, denunciano i rappresentati delle imprese, i tavoli tecnici per risolvere la questione dei crediti pregressi vantati dai fornitori. Particolarmente in allarme gli autotrasportatori, dopo che alcuni di loro hanno ricevuto i preavvisi di fermo amministrativo dall’Agenzia della riscossione, reintrodotto dopo il periodo di sospensione dovuto alla pandemia. Ma, denunciano le associazioni, alcuni di loro stanno ancora aspettando il pagamento di prestazioni relative al 2023. 

La crisi di Acciaierie d’Italia

Il provvedimento ha reso possibile il commissariamento per Acciaierie d’Italia, la società che gestisce gli asset dell’ex Ilva, prevedendo l’ammissione immediata alla procedura di amministrazione straordinaria su istanza dei soci con almeno il 30% del capitale per le imprese di interesse strategico nazionale con almeno 500 dipendenti e debiti per almeno 300 milioni. Nel decreto viene prevista poi la possibilità per il ministero dell’Economia di erogare a queste imprese – di fatto Acciaierie d’Italia, partecipato da Invitalia con il 38% – finanziamenti della durata massima di cinque anni, a tassi di mercato, per un massimo di 320 milioni di euro per l’anno 2024.

Le misure per i fornitori in difficoltà

Arrivano anche garanzie di cassa integrazione straordinaria durante l’eventuale amministrazione straordinaria. Con un emendamento del governo, è confluito nel provvedimento anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia per venire incontro alle esigenze della filiera. In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli.

Come ulteriore agevolazione per accedere al Fondo è stato abbassato al 35% il limite di fatturato prodotto nei confronti del committente in amministrazione straordinaria, chiarendo che esso deve fare riferimento al fatturato medio complessivo valutato nei cinque esercizi precedenti.

Il meccanismo della prededucibilità

Nel provvedimento è stato poi chiarito il ‘perimetro’ delle imprese interessate alla prededucibilità dei crediti vantati nei confronti di imprese ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria. Viene specificato che le imprese interessate sono anche quelle che hanno fornito prestazioni in materia di risanamento, sicurezza e tutela dell’ambiente. Rientrano in queste categorie le imprese che hanno fornito prestazioni di manutenzione per la funzionalità produttiva degli impianti, ricambi e materiale di consumo, servizi di autotrasporto e di movimentazione di attrezzature, prodotti di consumo, semilavorati e prodotti finiti, anche al di fuori dell’area degli impianti. Nella prededucibilità rientrano anche i crediti riferiti a prestazioni di beni e servizi non continuative. 

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