Hepwort (Pgim): il 2024 anno dei mercati emergenti - V&A
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Investimenti/Apertura
AperturaInvestimenti Mar 26 dicembre 2023

Hepwort (Pgim): il 2024 anno dei mercati emergenti

Lo scenario macroeconomico favorisce il ritorno degli investitori sui mercati a forte crescita. Permane l'incertezza a livello geopolitico Hepwort (Pgim): il 2024 anno dei mercati emergenti
Gianluca Baldini
di 
Gianluca Baldini

Il 2024 potrebbe essere l’anno dei mercati emergenti, dice Cathy Hepworth, responsabile del debito emergente di Pgim Fixed Income. Il merito è tutto dell’abbassamento dei tassi previsto per il prossimo anno.

Quali sono le vostre previsioni per le obbligazioni nel 2024?

Con l’avvicinarsi del 2024, il principale vento contrario degli ultimi due anni si è ora trasformato in un leggero vento di coda, grazie al rallentamento della volatilità dei tassi, in seguito alla riunione della Fed di novembre, in cui è stato raggiunto un tono equilibrato e si prevede una pausa a tempo indeterminato. Detto questo, permane l’incertezza sullo scenario di crescita globale e sulla geopolitica: gli Stati Uniti avranno un atterraggio morbido o duro? La Cina introdurrà un consistente stimolo fiscale e stabilizzerà il proprio mercato immobiliare? Come evolveranno i rischi nella sfera geopolitica, nei rapporti tra Russia/Ucraina, Cina/Taiwan e in Medio Oriente? Sono tutte domande ancora aperte e gli esiti probabilmente influenzeranno i rendimenti dei mercati degli asset in futuro.

Dove vedete le migliori opportunità?

Rimaniamo rialzisti sui mercati emergenti, viste le ampie valutazioni e riteniamo che vi sia un andamento sufficiente in valuta forte per compensare qualsiasi potenziale allargamento degli spread a breve termine dovuto ai timori di recessione. Troviamo interessanti opportunità di rendimento corretto per il rischio nei titoli sovrani e societari nella parte anteriore e centrale delle curve con rating BBB e BB. Siamo molto meno esposti ai titoli singola B e CCC, ma riscontriamo opportunità selettive e interessanti nella parte anteriore delle curve.

A livello locale, privilegiamo i tassi e siamo posizionati su una duration lunga. Siamo sempre più convinti che un numero maggiore di banche centrali dei Paesi emergenti taglierà i tassi nel 2024. Il processo di disinflazione è più maturo negli emergenti rispetto ai mercati sviluppati – l’inflazione degli emergenti è stata sorprendente, in ribasso per buona parte del 2023. Con la Fed che ha assunto un tono più equilibrato e ha ridotto il rischio di un aumento dei tassi dei Treasury, unitamente al calo dei prezzi delle materie prime che stiamo osservando, riteniamo che i tassi locali dei mercati si baseranno maggiormente sui microfondamentali, che favoriscono fortemente una riduzione dei livelli nel 2024.

A che punto siamo del ciclo dei tassi?

Ai massimi livelli, il ciclo dei tassi nei mercati emergenti è in anticipo rispetto a quello dei mercati sviluppati. Le banche centrali dei Paesi emergenti hanno iniziato i rialzi prima della Fed e della Bce; alcune hanno tagliato nel secondo semestre del 2023, mentre altre dovrebbero iniziare il loro ciclo di allentamento nel primo semestre del 2024. In America Latina, il Brasile e il Cile hanno tagliato i tassi nel 2023, così come la Polonia e l’Ungheria nell’area Ceemea (Europa centrale e orientale, Medio Oriente e Africa). In Asia, solo la Cina ha allentato numerose misure per fornire liquidità e stimolare la domanda di prestiti. Prevediamo che Repubblica Ceca, Messico e Colombia inizieranno i loro cicli di allentamento nel primo trimestre del 2024. La maggior parte delle banche centrali asiatiche rimarrà in attesa per il prossimo futuro, dato che nel 2023 i loro rialzi sono stati limitati.

Quali le prospettive per le obbligazioni indiane, con l’inclusione in un importante indice obbligazionario?

L’inclusione dell’India nell’indice Gbi-Em (Government Bond Index-Emerging Markets, l’indice che include l’obbligazionario governativo dei Paesi emergenti, ndr) è uno sviluppo molto positivo in termini di presenza di un maggior numero di Paesi e di aumento del livello di rendimento complessivo. Tuttavia, un aumento incrementale dell’1% al mese del peso dell’indice, a partire da giugno 2024 fino a un peso massimo del 10%, è improbabile che abbia un impatto rilevante sulla valuta indiana o sui rendimenti delle obbligazioni. Data la ricchezza e i bassi rendimenti reali delle obbligazioni locali e la sopravvalutazione a lungo termine della rupia indiana, prevediamo che la maggior parte degli investitori del Gbi-Em cercheranno una ponderazione nel mercato indiano.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
Condividi articolo