Le 4 azioni più sottovalutate alla Borsa di Milano pronte al rimbalzo
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InvestimentiPrimo piano Gio 06 ottobre 2022

I 4 titoli più sottovalutati di Piazza Affari pronti al rimbalzo

E l’elenco delle 4 azioni sottovalutate in Borsa Milano che hanno sofferto la crisi ma che hanno bilanci in forma è proprio quello visto. I 4 titoli più sottovalutati di Piazza Affari pronti al rimbalzo Imagoeconomica
Fabio Pavesi
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Fabio Pavesi

Le 4 azioni sottovalutate alla Borsa di Milano

Il forte recente rimbalzo della Borsa di Milano dovrebbe insegnare qualcosa a chi si sta leccando le ferite per le perdite subite dal proprio portafoglio azionario e guarda lontano per capire se e come si potrà recuperare lo sboom. Il titolo che ha corso di più nel Ftse-Mib con un balzo di oltre il 7% è stato Moncler. Ma anche titoli come Interpump, Diasorin, Amplifon nel listino delle blue chip si sono accodate al rimbalzo. Una seduta non significa nulla, in fondo è normale che quando c’è una buona giornata in Borsa siano proprio i titoli che sono stati più penalizzati, dall’avvio della crisi dei mercati, a recuperare di più il terreno perso.

Il problema per gli investitori è capire se le risalite in borsa riguardano titoli che hanno le carte in regola per recuperare le quotazioni, rispetto a rialzi effimeri di società con i conti in disordine. Se si vuole guardare lontano e pensare che pur con tutte le incognite del caso (inasprimento guerra; tassi che saliranno troppo e troppo velocemente; stagnazione ed eventuale recessione) le Borse prima o poi, sgombrate le nubi, torneranno a tempi migliori, allora è importante capire su quali titoli puntare in un futuro ciclo rialzista dei mercati.

Le azioni sottovalutate della Borsa di Milano

E l’elenco di quelle società che hanno sofferto la crisi in Borsa ma che hanno bilanci in forma è proprio quello visto nella giornata di lunedì scorso. Partiamo da Moncler. La società che ha appena festeggiato i 70 anni di vita, ha perso in Borsa da inizio anno ben il 30%. Quotava 65 euro a inizio del 2022 ora è scesa a 45 euro. Di fatto è tornata ai livelli di dicembre 2020, dopo che aveva più che triplicato le quotazioni negli ultimi 5 anni. Una corsa che si è bruscamente interrotta, ma non per qualche disastro societario. La caduta è legata alle alte valutazioni raggiunte prima dell’avvio della crisi delle Borse.

La crescita di Moncler 

Moncler resta un’ottima società. Nei primi 6 mesi del 2022 ha visto crescere il fatturato del 48% a quota 918 milioni con un risultato operativo di 180 milioni. Se la stagione invernale sarà positiva per le vendite dei suoi piumini allora l’obiettivo dei 2 miliardi di ricavi è alla portata di mano. Ma è il trend della società guidata da Remo Ruffini a dire che si tratta di una realtà dalle gambe più che solide. Pur con la pausa del 2020, l’anno del Covid, il fatturato è sempre cresciuto. Nel 2018 valeva 1,4 miliardi oggi veleggia sui 2 miliardi. La redditività industriale è sempre stata sopra il 30% dei ricavi e Moncler è iper-capitalizzata e di fatto con pochissimo debito. Le carte in regole per tornare a salire in Borsa, appena le nubi si saranno diradate, ci sono tutte.

I risultati di Interpump

Anche Interpump non è da meno quanto a profilo di crescita, redditività e solidità. Dal 2018 al 2021 il fatturato è passato da poco meno di 1,3 miliardi a 1,6 miliardi, il margine lordo supera costantemente il 20% del totale dei ricavi e l’utile netto ha un’incidenza del 13% sul fatturato, come mostrano i dati di S&P Global Market Intelligence. Nel primo semestre di quest’anno i ricavi hanno superato quota 1 miliardo con una redditività lorda del 25%. Il leader mondiale delle pompe industriali ha debiti finanziari netti per 640 milioni ma anche un patrimonio netto che viaggia su 1,4 miliardi. Anche Interpump è reduce da uno sboom di oltre il 40% da inizio del 2022. Come per Moncler vale il discorso delle alte valutazioni, pre-crisi dei listini.

Moncler, ad esempio, pur con lo sboom dei prezzi vale tuttora in Borsa oltre 12 miliardi di market cap. Il che vuol dire oltre 5 volte i ricavi e 17 volte il suo utile operativo. Interpump vale in Borsa quasi 4 miliardi di euro, cioè 2 volte i suoi ricavi. Numeri sia per Moncler che anche per Interpump che valorizzano in Borsa crescite e redditività molto elevate e che le due società dovranno mantenere nel tempo per meritarsi quei valori e per rivederle salire di nuovo con forza sul mercato.

Amplifon sempre verde

Copione analogo per Amplifon e Diasorin. Il produttore di apparecchi acustici è caduto del 41% da inizio anno e vale in Borsa oltre 6 miliardi di euro. Ma la società ha tuttora numeri invidiabili. La semestrale 2022 racconta di ricavi ulteriormente saliti. Oggi valgono poco più di 1 miliardo realizzato in 6 mesi con una crescita dell’11% sui 12 mesi precedenti. Il margine operativo lordo ha chiuso a 260 milioni con un utile netto di 90 milioni. Numeri che dicono che la crescita e la redditività continuano a marciare a ritmi sostenuti, tra l’altro in linea con le ottime performance del passato. Amplifon a fine del 2021 fatturava 1,95 miliardi con un utile netto di quasi 160 milioni con un’incidenza sul fatturato di poco più dell’8%.

Gli utili di Diasorin 

Diasorin attiva nel biomedicale ha perso in Borsa da inizio anno oltre un terzo del suo valore, ma i conti sono in salute. Nel primo semestre del 2022 i ricavi sono saliti del 25% a cambi costanti a quota 685 milioni, il margine operativo lordo è al 39% dei ricavi e l’utile netto vale il 20% del fatturato. Anche Diasorin come gli altri della pattuglia di titoli a forte crescita, ha visto salire con continuità ricavi e margini. Nel 2018 fatturava poco meno di 700 milioni, ora è in vista un fatturato a fine 2022 sopra 1,3 miliardi. Diasorin, grazie anche ai prodotti diagnostici legati al Covid, ha visto gli utili raddoppiare negli ultimi 5 anni e ora i profitti netti superano i 300 milioni l’anno.

I bilanci delle aziende sottovalutate in Borsa a Milano

Vale per Diasorin la stessa logica che ha accompagnato Moncler, Interpump e Amplifon. Lo sboom delle quotazioni da inizio anno ha a che fare con le alte valutazioni del recente passato. Del resto chi ha corso molto in Borsa è stato venduto a piene mani, con la crisi, da chi possedeva i titoli che ne ha approfittato per portare a casa i guadagni.

Ora che le valutazioni sono scese di oltre un terzo, se non del 40%, le 4 azioni per noi sottovalutate della Borsa di Milano che abbiamo raccontato sembra abbiano tutte le carte in regola per rimbalzare con forza appena l’orizzonte sui listini vedrà qualche schiarita. I buoni conti e la solidità patrimoniale che conservano saranno la benzina per ripartire in Borsa. In fondo il mercato sa discernere tra titoli buoni e titoli da rimbalzo del gatto morto.

Questo articolo è stato redatto a solo scopo informativo, non costituisce attività di consulenza né sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio, ma possono essere suscettibili di variazioni in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina pertanto ogni responsabilità e si ricorda che qualunque operazione finanziaria viene fatta a proprio esclusivo rischio.
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