Lagarde e Mps spengono il rialzo Piazza Affari la peggiore
Piazza Affari perde l'1,31% a 29.153 punti risultando la peggiore in Europa. Per il presidente della Bce l'inflazione non è ancora battuta BORSA PIAZZA AFFARIChristine Lagarde e Montepaschi spengono Piazza Affari. A fine giornata perde l’1,31% a 29.153 punti risultando la peggiore in Europa. La presidente della Bce interviene a Berlino a un convegno dal titolo evocativo: ‘L’inflazione uccide la democrazia’ in occasione del centenario della riforma monetaria tedesca del 1923. Le sue parole sono in linea con la severità del dibattito. Annuncia che è il momento di una politica monetaria “attenta e concentrata” perchè “c’è ancora un viaggio davanti a noi”. Neanche minimamente accenna ad un possibile taglio dei tassi dopo averli alzati per dieci volte di fila fino al 4,5%. Tanto basta per gettare i mercati nello sconforto. Parigi ha lasciato sul terreno lo 0,24%, Francoforte ha chiuso quasi piatta (-0,01%) e Londra ha ceduto lo 0,19%. Milano peggio degli altri.
La caduta del Montepaschi
A dominare la scena è Banca Mps: la quotazione dell’istituto, che in avvio non ha fatto prezzo, si è poi allineata al prezzo fissato dal ministero (pari a 2,92 euro), per chiudere la seduta in calo del 7,94% a 2,828 euro, fanalino di coda del listino. Mentre si cerca di capire chi siano i nuovi soci, gli investitori aspettano di vedere quando il Tesoro uscirà definitivamente dal capitale (ne detiene ancora il 64,23%) o se al contrario terrà l’attuale quota (pari al 39,23%) per costruire un eventuale terzo polo bancario; intanto, riprendono vigore le ipotesi di risiko bancario, finora tutte smentite. A tallonare il titolo della banca senese ci sono infatti Bper (-3,87%) e Banco Bpm (-4,02%), appesantita anche dal downgrade di Deutsche Bank (a ‘hold’ da ‘buy’): si tratta dei due istituti che in passato sono spesso stati sotto la lente per possibili operazioni di M&A con Rocca Salimbeni. In un Ftse Mib prevalentemente “in rosso”, si salvano Recordati (+0,58%), Nexi (+0,49%) e Terna (+0,24%).
Flessione del gas
Sul valutario, prosegue la debolezza del dollaro, ancora sui minimi da due mesi, sul buon esito dell’asta sul treasury a 20 anni di lunedì, dopo la scarsa domanda su quella precedente del titolo a 30 anni. Così l’euro si attesta a 1,0928 dollari (1,0943 nel closing precedente). Frena il prezzo del petrolio, in lieve calo dopo il rimbalzo delle ultime settimane, in attesa della riunione dell’OPEC+ di domenica. Il future gennaio sul Wti si attesta a 77,29 dollari al barile (-0,69%) e l’analoga consegna sul Brent a 81,77 dollari (-0,66%). In flessione il gas naturale ad Amsterdam a 44,06 euro al megawattora (-3,8%).