Taglio del cuneo e assegno di inclusione, le novità del Dl Lavoro
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ApprofondimentiLavoro Ven 30 giugno 2023

Dal taglio del cuneo all'assegno di inclusione, cosa cambia con il Dl Lavoro

Dopo l’ok del Senato della scorsa settimana, con il via libera della Camera (154 voti a favore, 82 contrari e 2 astensioni) – che già martedì aveva votato la fiducia al governo – il decreto lavoro, approvato il primo maggio dal Consiglio dei Ministri, è diventato legge. Tra le misure... Dal taglio del cuneo all'assegno di inclusione, cosa cambia con il Dl Lavoro
Redazione Verità&Affari
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Dopo l’ok del Senato della scorsa settimana, con il via libera della Camera (154 voti a favore, 82 contrari e 2 astensioni) – che già martedì aveva votato la fiducia al governo – il decreto lavoro, approvato il primo maggio dal Consiglio dei Ministri, è diventato legge. Tra le misure contenute nel testo figurano riforma del reddito di cittadinanza, taglio del cuneo fiscale a partire da luglio, nuove regole per i contratti a termine, innalzamento del tetto di esenzione e più risorse per i fringe benefits, proroga dello smart working.

Taglio del cuneo fiscale – Buste paga un pò più pesanti dal primo luglio, quindi praticamente da subito, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati. Il testo licenziato dalle camere prevede una ulteriore sforbiciata al cuneo fiscale, rispetto alla Legge di Bilancio, sotto forma di esonero contributivo: dal 3% al 7% per i redditi annui fino a 25mila euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35mila euro. La riduzione, ed è qui che si concentrano gli attacchi delle opposizioni, sarà in vigore solo fino al 31 dicembre 2023, dopo sarà necessario trovare nuove coperture per prorogarla o renderla strutturale. Il governo però ritiene il tema una priorità e si è impegnato alla ricerca delle risorse necessarie.

Riforma del Reddito di cittadinanza – Dall’1 gennaio 2024 esce di scena il reddito di cittadinanza. Arriva l’Assegno di inclusione per le famiglie con almeno un disabile, o un minore, o un over 60. Tra le novità introdotte durante l’esame parlamentare c’è l’estensione dell’assegno alle persone in cura presso i servizi socio-sanitari. Cambiano, rispetto alla formulazione originaria del decreto, le regole per le offerte di lavoro «congrue»: i beneficiari dell’assegno di inclusione con figli under 14 saranno tenuti ad accettare un’offerta a tempo indeterminato solo se entro gli 80 km oppure raggiungibile in due ore con i mezzi di trasporto pubblico.

Nel caso di offerta a tempo determinato, compreso il lavoro somministrato, devono essere presenti entrambi i requisiti. Con la nuova misura si restringe la platea dei destinatari. A tirare le somme è l’Ufficio parlamentare di bilancio che spiega come dei quasi 1,2 milioni di nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza circa 400mila, il 33,6%, saranno esclusi dall’Assegno di inclusione perché al loro interno non sono presenti soggetti tutelati. Tolti altri 97mila per vincoli di natura economica i nuclei beneficiari dell’Adi risulterebbero circa 740mila, di cui 690mila già beneficiari di Rdc e 50mila nuovi beneficiari per via della modifica del vincolo di residenza.

Meno vincoli per i contratti a termine – Spariscono le causali per proroghe e rinnovi dei contratti a termine fino a 12 mesi. Oltre i 12 mesi entrano in gioco le nuove casuali che sostituiscono, in direzione di una maggiore flessibilità, quelle del Decreto Dignità, e sono: esigenze specifiche previste dai contratti collettivi nazionali; particolari esigenze di ordine tecnico, produttivo e organizzativo non previste dai contratti nazionali e individuate dalle parti; sostituzione di altri lavoratori.

Più risorse per i fringe benefit – Sale la soglia esentasse per i «compensi in natura» concessi dal datore di lavoro, come buoni pasto e bonus bollette, dagli attuali 258 euro a 3mila euro, ma solo per i dipendenti con figli a carico. I fringe benefit saranno esentati oltre che dalle tasse anche dagli oneri contributivi. Il Parlamento ha inoltre stanziato maggiori coperture rispetto a quelle previste inizialmente: da 142 milioni a 332,2 milioni per il 2023 e 12,4 milioni per il 2024.

Proroga dello smart working – Il lavoro agile, che termina il 30 giugno, viene prorogato nel privato fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14, mentre nella P.a fino al 30 settembre solo per i fragili.

Dal turismo al libretto famiglia – Tra le altre misure contenute nel testo un bonus per i lavoratori del turismo pari al 15% delle retribuzioni lorde per il lavoro notturno e straordinario. Ma anche la possibilità di acquistare il «libretto famiglia», per pagare prestazioni di lavoro occasionale come lavori domestici, baby sitter o ripetizioni, dal tabaccaio. Previste anche misure per le donne vittime di violenza che potranno costituire un nucleo familiare indipendente da quello del marito anche ai fini Isee per l’accesso all’assegno di inclusione. Inoltre potranno avvalersi di percorsi di inclusione personalizzati. Vengono poi stanziati 20 milioni per il prepensionamento dei giornalisti. (Teleborsa) 

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