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In evidenzaLavoro Ven 14 luglio 2023

Lavoro, Calderone: "Non credo al salario minimo per legge"

La ministra del Lavoro ha ribadito di non credere nell'introduzione del salario minimo per legge, come invece vuole l'opposizione. Lavoro, Calderone: "Non credo al salario minimo per legge"
Redazione Verità&Affari
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Lavoro, Calderone: “Non credo al salario minimo per legge”

(Teleborsa) – “Lo dico in modo assolutamente diretto e comprensibile: non credo al salario minimo per legge”. È quanto ha affermato, senza giri di parole, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervenendo alla presentazione del documento programmatico sulla sanità della Cisl. “Credo nella buona contrattazione collettiva ha aggiunto – e soprattutto nel valore delle parti sociali e nel valore rappresentato dalla qualità delle relazioni industriali”.

Il governatore della Banca d’Italia, ha ricordato Calderone, “ha detto che il salario minimo bisogna farlo necessariamente per legge, ma ha anche detto che laddove non esiste la contrattazione collettiva è bene avere dei riferimenti. Per cui, per quanto mi riguarda, laddove non esiste la contrattazione collettiva ci deve essere uno stimolo a fare dei contratti e dei contratti di qualità. E poi c’è sempre la possibilità di applicare la contrattazione collettiva di prossimità per assimilazione”

“È importante – ha sottolineato Calderone – riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali, che è determinante. È importante guardare in prospettiva, rinnovare i contratti non quando sono scaduti da molti anni. Questo tema è stato posto in tante occasioni e interrogazioni parlamentari. Ci sono molti contratti del comparto pubblico e anche privato che sono scaduti da lungo tempo. È importante riaprire una stagione di rinnovi contrattuali su delle basi che possano garantire delle retribuzioni adeguate e dignitose per tutti i lavoratori”

Nel suo intervento la ministra del Lavoro ha anticipato alcune misure che porterà al tavolo della discussione sulla Manovra. “Dobbiamo fare scelte strategiche e sostenere i rinnovi contrattuali, anche in termini di vantaggi che possono essere assegnati sia alle aziende che ai lavoratori. Credo alla detassazione degli aumenti contrattuali per stimolare la ripresa della contrattazione – ha detto Calderone –. Ci stiamo avviando alla ripresa delle interlocuzioni per la predisposizione della nuova legge di bilancio. Lì porterò il tema del salario di produttività e anche della detassazione degli aumenti contrattuali per il lavoro pubblico e privato. Credo sia importante valorizzare questo aspetto perché si lega fortemente alla produttività. Se chiediamo sacrifici ai lavoratori e questo poi torna in termini di aumento della produttività e del valore dell’impresa è giusto fare questa scelta”.

 

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