La Borsa di Milano apre vicino alla parità
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Mercati Lun 20 novembre 2023

Piazza Affari, Moody's fa bene alle banche Corre Montepaschi

Avvio fiacco per i listini del Vecchio continente. Investitori alla finestra per verificare se è finita la politica monetaria restrittiva Piazza Affari, Moody's fa bene alle banche Corre Montepaschi Piazza Affari
Redazione Verità&Affari
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Inizio settimana cauto per le Borse europee. Milano apre attorno alla parità  Lo stesso fa Parigi che ha avviato le contrattazioni a +0,2%. Lievemente negative Londra (-0.06%) e Francoforte (-0,2%).

Gli investitori sembrano intenzionati a difendere i guadagni realizzati nell’ultima settimana, quando i listini erano stati sostenuti dalla convinzione che i tassi di interesse avessero ormai raggiunto il picco e che le banche centrali, a partire dalla Fed, avrebbero iniziato a tagliare il costo del denaro già a partire dal prossimo anno.   La promozione di Moody’s fa bene alle banche.

Unicredit +1%.

Berenberg alza il target price a 34 euro.

Banco BPM +1.5%

Ha emesso un bond AT1 da 300 milioni di euro per sostituire un altro in scadenza. Il nuovo prestito è a condizioni più favorevoli rispetto a quelle del passato

Monte Paschi +2%

Ha rivisto le assunzioni sugli effetti delle richieste danni arrivate dal gruppo Caltagirone, il rischio di pagamento è ora “remoto” dal prevedente “possibile”.

MOODY’S

L’agenzia ha confermato il rating Baa3 e ha alzato l’outlook a stabile. ”Le prospettive di breve termine dell’Italia sono sostenute dall’attuazione del Pnrr ma anche dai recenti miglioramenti del settore bancario. I Btp sono stabili al 4,34€

I rischi legati alle forniture energetiche sono diminuiti in parte per il clima buono dello scorso inverno, ma anche per le azioni del governo, per la diversificazione delle delle forniture e del rafforzamento dell’infrastruttura energetica”, affermano gli analisti nella nota. La forza del settore bancario italiano e’ “migliorata significativamente. Un lento ma graduale consolidamento nel sistema bancario ha portato a una migliore efficienza operativa e a complessivi miglioramenti della redditività.

Anche il ritorno dell’inflazione ha dato una mano all’Italia. Secondo Moody’s infatti, “i costi degli interessi assorbiranno l’8,1% dei ricavi nel 2023, in calo rispetto all’8,9% del 2022 a causa dei minori pagamenti sul debito indicizzato all’inflazione, e aumenteranno in seguito fino a raggiungere il 9,7% nel 2027, tornando sostanzialmente ai livelli del 2013. 

Wall Street venerdì è stata una seduta di consolidamento, il Nasdaq non si è quasi mosso, rispetto alla chiusura di giovedì, la settimana è terminata con un rialzo del 2,2%. Poco mossi anche i Treasury, in vista dell’asta del ventennale di stasera. L’ultimo collocamento del trentennale è stato problematico: il Tesoro ha dovuto offrire circa cinque punti base in più di rendimento, rispetto al Grey market, per chiudere l’operazione.

I trader danno al 30% la probabilità di un primo taglio dei tassi a marzo. Il Vice Presidente della Federal Reserve per la Supervisione bancaria, Michael Barr ha dichiarato venerdì che la stretta monetaria è alla fine. La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly ha invece affermato che nel board della banca centrale c’è ancora incertezza sulla traiettoria dell’inflazione.

In Asia,  il mercato scommette sulla pausa del rialzo dei tassi d’interesse, anche alla luce delle decisioni della banca centrale cinese. Sotto i riflettori restano le tensioni geopolitiche e l’andamento della crescita globale. Seduta in controtendenza per Tokyo (-0,59%), dove scattano le prese di profitto quando il listino di riferimento si assesta sui massimi in 33 anni. Il Nikkei ha chiuso in calo dopo aver aggiornato in precedenza i massimi dal 1990 e resta in progresso di oltre l’8% nel mese.

VALUTE

La prospettiva di possibili tagli ai tassi d’interesse già a partire dall’inizio del 2023 ha schiacciato il dollaro ai minimi da due mesi. L’euro ha raggiunto quota 1,0917 dollari da 1,0879 venerdì in chiusura. La moneta unica è indicata anche a 162,83 yen (da 162,94), mentre la divisa nipponica si è rafforzata anche nei confronti del dollaro a 149,16 per un dollaro da 149,77.

ENERGIA

In rialzo il prezzo del petrolio: il Wti per gennaio passa di mano a 76,70 dollari al barile (+0,87%), mentre l’analoga consegna sul Brent sale dello 0,76% a 81,22 dollari. In progresso del 3,6% a 46,7 euro al megawattora il gas naturale ad Amsterdam. 

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