La Borsa di Milano apre in parità, cosa aspettarsi nella giornata
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In evidenzaMercati Gio 08 dicembre 2022

La Borsa di Milano apre in parità, cosa aspettarsi nella giornata dell’Immacolata

Milano apre in assoluta parità in una giornata che si annuncia priva di spunti per la Festività dell’Immacolata. La Borsa di Milano apre in parità, cosa aspettarsi nella giornata dell’Immacolata
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

La Borsa di Milano l’8 dicembre

Milano apre in assoluta parità in una giornata che si annuncia priva di spunti per la Festività dell’Immacolata. Prosegue così la quarta settimana di consolidamento a ridosso della forte area di resistenza intorno ai 25mila punti. I rischi di altri ritracciamenti non sono ancora finite. Probabile una fase di rotazione settoriale. Penalizzate le banche (i partiti di maggioranza studiano un «contributo di solidarietà per abbattere  le commissioni sui Pos) e i titoli dell’energia.

La tendenza di fondo si conferma ribassista, con le  quotazioni del greggio sui minimi dell’anno a 77,04/73,40 dollari. Se il petrolio non rimbalzerà fra oggi e domani  c’è il rischio di assistere a una ulteriore accelerazione al ribasso. Per il resto del settore energetico da segnalare il Gas Naturale USA +3% a 5,87 dollari. Gas Naturale europeo +8% a 149 euro per mwh. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen si è detta “molto fiduciosa” che la proposta di fissare un tetto massimo al prezzo del gas “si concretizzerà entro la fine dell’anno”. Non sappiamo su che basi, visto che le ultime proposte sono molto distanti dal trovare un accordo tra i singoli paesi interessati.  L’indice Bloomberg  sta provando a reagire (sarebbe la quarta volta nel corso del 2022) dalla parte bassa del range 100/125 punti che rappresenta un livello d’acquisto interessante. Scalettare gli ingressi fino a 105 punti. Allerta sotto 100.

Ieri a Wall Street l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,2%. Nasdaq -0,5%. Piatto il Dow Jones. Variazioni negative di poco conto anche in Europa. Pertanto il quadro grafico non è mutato rispetto al giorno prima. Le novità sono giunte dalle macrovariabili e depongono a favore di un altro passo avanti dei mercati azionari, sempre che non peggiori il quadro geopolitico, dopo che Putin ha parlato nuovamente di rischio nucleare: 1) Il petrolio è scivolato sui minimi da gennaio; 2) i rendimenti dei principali bond decennali sono scesi ai minimi di periodo.

Anche il Dollaro sembra voler consolidare le posizioni in attesa dei banchieri centrali. Nel frattempo, alcune fra le principali banche Usa hanno allertato sul prossimo andamento dell’economia. JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs hanno detto che si stanno preparando ad un peggioramento dell’economia nel prossimo anno, l’inflazione e gli alti tassi di interesse ridurranno la domanda dei consumatori. “Prevediamo una recessione negli Usa, in Gran Bretagna, zona euro e Giappone”, ha aggiunto Joseph Capurso della Commonwealth Bank of Australia. Con questa prospettiva è difficile poter rivedere il Dollaro si massimi storici di quest’anno in area 0,95, perciò confermiamo la strategia di impostare acquisti di dollari intorno a 1,06. Al contrario, strappi verso la parità saranno da sfruttare per le vendite.

 

TITOLI SOTTO LA LENTE

  1. MEDIOLANUM –

 Akros conferma  il TP a 9,6 €.  Mediobanca Securitieslascia i 9 €

ENEL

– S&P conferma il giudizio BBB+. L’Outlook passa a negative.  il piano di dismissioni da 21 miliardi viene ritenuto molto impegnativo.

STM

Citigroup alza il target price a 58 euro.

 

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